Delle proposte presentate ne saranno finanziate 30 con 130 mln
PNRRSono 179 le proposte progettuali presentate entro il termine del 16 agosto dell'Avviso "Green Communities" per l'individuazione di almeno 30 green communities con la finalità di promuovere piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale. Lo ha reso noto la ministra agli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini. L'avviso attua la linea di investimento 3.2 componente 1 "Economia circolare e agricoltura sostenibile" della Missione 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica" del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le proposte progettuali saranno ora sottoposte al vaglio di ammissibilità e di assegnazione dei punteggi come definita dall'Avviso pubblico "Green Communities" per la composizione delle graduatorie.
"Il numero dei progetti presentati è il segno delle istanze dei territori di azioni mirate alla gestione della marginalità geografica, rovesciandone le criticità in punti di forza, attraverso politiche di sviluppo territoriale che sappiano coniugare crescita e sostenibilità economica e ambientale", afferma Gelmini.
"I progetti presentati coprono tutto il territorio nazionale, assicurando che in ogni Regione e Provincia Autonoma sarà finanziata almeno una Green Community. Le Green communities, infatti, prevedono interventi multilivello: dalla gestione forestale alla gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, dall'efficientamento energetico a quello di produzione di energia da fonti rinnovabili, in chiave di sostenibilità ambientale e di innovazione”.
"Come Uncem siamo molto soddisfatti per come è andato l'avviso del PNRR sulla strategia delle Green Communities: abbiamo già chiesto al ministro Gelmini, e chiediamo al prossimo Governo, che nella possibile rimodulazione del PNRR vi siano più risorse per la trasformazione dei territori", commenta Roberto Colombero, presidente di Uncem Piemonte, Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani (il bando ha visto il finanziamento di sei progetti per il Piemonte su 13 presentati, per complessivi 12,5 milioni di euro). "Siamo soddisfatti”, afferma Colombero, “perché la strategia delle Green Communities è stata voluta da Uncem nel 2008, con cinque prime aree sperimentali al Sud. Poi ora è arrivato il PNRR, che ha già inserito tra i progetti finanziati le Terres Monviso, con Saluzzo, la Valle Po e la Valle Varaita. Non sono certo i Comuni da soli che vincono le sfide della crisi ecologica ed energetica, ma sono le comunità che lavorano tutte insieme, non ciascuno all'ombra del proprio campanile, in una dinamica comunitaria territoriale nuova, che abbatte differenze".
Inizia dunque adesso il lavoro del Dipartimento ministeriale per gli Affari regionali e le Autonomie per valutare i progetti dei territori montani italiani che hanno risposto all'avviso - tramite Comuni in forma associata, Comunità montane, Unioni montane: 130milioni di euro a disposizione, almeno 30 aree da finanziare in Italia. "Ora dovremo lavorare politicamente per spingere le Regioni a usare bene quanto hanno ricevuto da Roma a valere sul Fondo nazionale Montagna, per finanziare altre aree oltre le trenta del PNRR. E sullo stesso PNRR”, spiega Marco Bussone, presidente Uncem nazionale, “dovremo trovare altri spazi per estendere i territori ammessi a finanziamento. Nella prima rimodulazione utile del PNRR si dovranno aumentare le risorse per la componente Green Communities. È importantissimo che ogni area montana e rurale italiana dica come vuole stare nella transizione ecologica ed energetica, coinvolgendo i Comuni, le imprese, le intere comunità".
Cosa prevedono i piani
I piani includeranno, per le 30 Green Communities pilota, la gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale e delle risorse idriche; la produzione di energia da fonti rinnovabili locali, quali i microimpianti idroelettrici, le biomasse, il biogas, l’eolico, la cogenerazione e il biometano; lo sviluppo di un turismo sostenibile; la costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna; l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti; lo sviluppo delle attività produttive a rifiuti zero (zero waste production); l’integrazione dei servizi di mobilità; lo sviluppo di un modello sostenibile per le aziende agricole.
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