PNRR e lavoro, Regioni protagoniste nel Piano Nuove Competenze

Disco verde al Piano nazionale nuove competenze

PNRR

Il via libera è giunto con il decreto del Ministero del lavoro di concerto con l’Economia 14 dicembre 2021 “Adozione del Piano nazionale nuove competenze” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 307 del 28 dicembre 2021.

Finalità del Piano Competenze
Il pacchetto, secondo quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ha “l’obiettivo di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling (per lo sviluppo di nuove competenze nello stesso campo di lavoro) in favore dei beneficiari di strumenti di sostegno (NASPI e DIS-COLL), dei beneficiari del reddito di cittadinanza e dei lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (CIGS, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa)”. Il Piano - si legge all’interno del documento - integrerà anche altre iniziative, riguardanti le misure in favore dei giovani, quale il rafforzamento del sistema duale, e dei NEET (la c.d. quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di formazione/istruzione), oltre che le azioni per le competenze degli adulti, a partire dalle persone con competenze molto basse. Per i lavoratori occupati è inoltre previsto, a valere sulle risorse di REACT-EU, il Fondo nuove competenze al fine di permettere alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro e di favorire attività di formazione sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali.
Nell’iniziativa sono coinvolte, in più punti, anche le amministrazioni territoriali, e in specie Regioni e Province autonome. Si specifica infatti all’articolo 1 del decreto, che “Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano, fermo restando il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni, attuano il Piano (…) nelle forme stabilite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione”.

Un esempio
Il Piano specifica, sottolineando gli ambiti di competenza esclusiva delle Regioni e delle Province autonome in materia di formazione professionale, l’esigenza di una struttura di governance multiattore e multilivello articolata in:

  • coordinamento a livello nazionale volto ad assicurare il perseguimento di standard di qualità dei servizi e livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale;
  • attuazione a livello di Regioni e Province autonome, alle quali sono affidate le competenze di programmazione e organizzazione degli interventi sulla base delle specifiche esigenze e caratteristiche territoriali; 
  • intervento a livello locale e settoriale coinvolgendo gli stakeholder “in una logica organizzativa di reti territoriali dei servizi, nonché nella massima valorizzazione delle leve di sussidiarietà e del partenariato pubblico/privato”.

Tali attività aprono spazi anche a un coinvolgimento operativo delle amministrazioni comunali.

ALL.

Piano Nazionale Nuove Competenze (G.U. n.307, 28.12.2021)

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Scritto il 30/12/2021 , da La Posta del Sindaco

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