Il Dipartimento per la sicurezza ha diffuso la relazione 2021
PNRRCome previsto dalla Legge sul Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica (legge 124 del 2007), è stata pubblicata la “Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza” relativa all’anno 2021, curata dal Comparto Intelligence, con la quale il Governo riferisce al Parlamento. E la relazione del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) si occupa quest’anno anche dei riflessi del Piano nazionale di ripresa e resilienza in termini di opportunità offerte alla criminalità organizzata, ampliate dall’ingente afflusso di risorse previsto nelle casse degli Enti locali e delle pubbliche amministrazioni in generale.
Rischi di commistioni
La relazione evidenzia l’azione di intelligence volta a contrastare il fenomeno dell’ingerenza criminale da parte di organizzazioni nazionali dedite ad attività affaristico-criminali, è stata dunque orientata in direzione del rischio che i sodalizi possano cogliere opportunità di business legate sia agli effetti della crisi sanitaria sia alle prospettive di ripresa post-pandemica, sostenute con i fondi del Piano. “Convergenti evidenze rimandano alla sempre più evidente saldatura, suscettibile di svilupparsi in seno a qualificati circuiti relazionali, tra ambienti criminali, imprenditori, amministratori pubblici e figure professionali specializzate in materia societaria e fiscale”, sottolinea il DIS. Nel complesso, “le evidenze intelligence confermano la capacità dei sodalizi di adeguare organizzazione interna e modus operandi all’azione di contrasto, anche in considerazione di rilevate sinergie operative tra gruppi criminali finalizzate tanto alla spartizione di lucrosi business illeciti quanto all’attenuazione di eventuali spinte conflittuali suscettibili di attirare l’attenzione investigativa”. Mentre per quanto attiene alla criminalità di matrice straniera, le acquisizioni informative hanno evidenziato “significative capacità di infiltrazione del tessuto socio-economico nazionale, in virtù di un’ampia disponibilità di risorse liquide ascrivibili a una variegata gamma di fattispecie illecite”.
Ambiente sotto i riflettori
Oltre alla Corte dei Conti, dunque, i progetti attuativi del PNRR passeranno al setaccio anche dei Servizi, soprattutto nei campi più sensibili, come ad esempio l’ambiente. Del resto i settori verso cui è stata focalizzata la ricerca informativa in materia di sicurezza ambientale hanno riguardato principalmente le disfunzionalità sistemiche, politico-amministrative e infrastrutturali, nonché gli interessi distorsivi di soggetti, nazionali ed esteri, che potrebbero influenzare in senso negativo la capacità del Paese di perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, transizione energetica, progressiva indipendenza dall’approvvigionamento di energie rinnovabili dall’estero, contrasto e contenimento del cambiamento climatico, gestione ottimale dei settori idrico e dei rifiuti.
L’attività di intelligence ambientale ha consentito di svolgere, inoltre, un’azione di rilevamento delle criticità connesse al rischio ambientale, potenzialmente in grado di ledere interessi primari per la sicurezza nazionale, come nel caso dei cd. “contaminanti emergenti”.
Di interesse anche l’analisi dell’architettura nazionale di sicurezza cibernetica: nella fase che ha preceduto l’avvio dell’operatività dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale sono stati adottati alcuni decreti riguardanti la realizzazione del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, relativi in particolare alle notifiche degli incidenti, nonché allo scrutinio tecnologico e alle categorie di prodotti ICT a esso sottoposte.
La Posta del Sindaco
Allegati: |
22_03_01_allegato relazione dis 2021.pdf |
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