La ministra Bonetti illustra le scelte sulle assunzioni operate nei bandi attuativi
PNRRNiente PNRR senza quote. Chi lavora con le pubbliche amministrazioni protagoniste dei bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza deve rispettare precisi vincoli su donne e giovani. "Il Governo ha operato una scelta innovativa da un punto di vista normativo cioè introdurre un principio che fa sì che tutti i 200 miliardi favoriscano l'occupazione femminile e quella giovanile. Ci sono condizionalità per l'accesso ai bandi e delle premialità per chi introduce la parità di genere. Almeno il 30% delle nuove assunzioni deve riguardare donne e giovani, il vincolo non è cumulabile, entrambi gli obiettivi devono essere raggiunti". Lo ha detto in audizione al Senato la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, illustrando la "Prima relazione sullo stato di attuazione del PNRR". "Le imprese con almeno 50 dipendenti, che sono tenute alla rendicontazione sul Codice delle pari opportunità, se non hanno ottemperato alla parità non possono accedere al bando; le altre imprese, se hanno più di 15 dipendenti, entro sei mesi dalla conclusione del contratto sono tenute anch'esse a rendicontare la pari opportunità”.
Disuguaglianza di genere
"L'elemento delle disuguaglianze di genere è stato riconosciuto come ostacolo strutturale del nostro sistema Paese e interveniamo col PNRR come leva di sviluppo. Vogliamo arrivare dal 2027 in poi a un'Italia trasformata. E’ stato proposto un progetto, che fa capo al ministero dell'Istruzione, di 1,1 miliardi destinato alla promozione di nuovi curricula a livello disciplinare in tutte le scuole di tutti i livelli e un processo di informazione innovativa delle tecniche insegnamento per promuovere maggiormente l'insegnamento delle materie Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, ndr), rimuovendo quegli stereotipi che hanno inibito l'accesso in particolare delle ragazze, cosa che aggrava l'introduzione nel mondo del lavoro delle donne", ha aggiunto Bonetti.
Bando asili
Sempre restando al PNRR, "tra i progetti c’è anche quello sui nidi, per aumentare i posti per i servizi educativi nella fascia 0-6 con particolare forte riferimento alla fascia 0-3. Il nostro Paese non è all'altezza degli standard europei del 33% di offerta erogata, siamo al 27%. Una media cresciuta di due punti in due anni ma che sconta disuguaglianze territoriali profonde: alcune regioni del Sud Italia non superano l'11%", ha sottolineato la ministra, spiegando che "di 4,6 miliardi, 700 milioni sono già stati destinati a un bando chiuso per gli asili nido e la scuola infanzia, usciranno a breve le graduatorie; un secondo bando di 3 miliardi è stato pubblicato dal ministero dell'Istruzione ed è stato prorogato per permettere ai comuni con difficoltà di carattere tecnico di aderire: ad oggi le domande pervenute sono per più di un miliardo di euro per la fascia 0-2 e 600 milioni per le scuole dell'infanzia; ci sono poi 900 milioni per il fondo di solidarietà ai Comuni per il funzionamento degli asili che vanno costruiti".
La Posta del Sindaco
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