Approfondimento di Amedeo Di Filippo

Ripartiti 400 milioni del Fondo nazionale politiche sociali dell’annualità 2019

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di Di Filippo Amedeo
11 Novembre 2019

Approfondimento di Amedeo Di Filippo                                                                                                        

Ripartiti 400 milioni del Fondo nazionale politiche sociali dell’annualità 2019

Amedeo Di Filippo

 

Pubblicato in Gazzetta il decreto 4 settembre 2019 (vedi il file allegato) con cui il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha ripartito le risorse del Fondo nazionale politiche sociali per l’annualità 2019. Si tratta di quasi 400 milioni di euro, la maggior parte dei quali destinati alle Regioni.

Il Fondo

Risale all’art. 59, comma 44, della Legge n. 449/1997 l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri del Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS), così ridenominato dall’art. 133 del D.Lgs. n. 112/1998. La relativa composizione è stata tracciata dall’art. 80, comma 17, della Legge n. 388/2000. L’art. 46, comma 2, della Legge n. 289/2002 rinvia ad apposito decreto la ripartizione annuale delle risorse del Fondo. L’art. 21 del D.Lgs. n. 147/2017 ha istituito la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, impegnata in particolare ad elaborare un Piano sociale nazionale quale strumento programmatico per l’utilizzo delle risorse del FNPS.

Considerate anche le risorse relative agli interventi in materia di politiche migratorie di competenza del Ministero del lavoro, trasferite nel Fondo ad opera dell’art. 25-quater, comma 6, del D.L. n. 119/2018, la somma disponibile per il 2019 ammonta a complessivi € 393.958.592,00. Col decreto segnalato, il Ministero destina alle Regioni € 391.726.202,00, riservandosi la restante parte per destinarla a interventi di propria competenza, compresa l’assistenza tecnica, e per la copertura degli oneri di funzionamento finalizzati al raggiungimento degli obiettivi istituzionali. Spetta ora alle Regioni trasferire le risorse agli Ambiti territoriali, secondo quanto previsto nella programmazione regionale, entro sessanta giorni dall’effettivo versamento da parte del Ministero.

L’utilizzo

Le Regioni sono tenute ad adottare, previo confronto con le autonomie locali, l’atto di programmazione delle risorse loro destinate, in coerenza col Piano sociale nazionale relativo al triennio 2018-2020, adottato col D.M. 26 novembre 2018, nonché col Piano per gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà, adottato col D.M. 18 maggio 2018.

L’atto di programmazione è destinato a contenere la ripartizione delle risorse tra macroattività, una relazione concernente gli interventi programmati a valere sul 40% della quota regionale destinata al rafforzamento degli interventi e dei servizi nell’area dell’infanzia e dell’adolescenza, le risorse e gli ambiti territoriali coinvolti nell’implementazione delle Linee di indirizzo sull’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità (PIPPI) di cui all’accordo in Conferenza unificata del 21 dicembre 2017. Al finanziamento di azioni destinate all’implementazione di queste Linee di indirizzo sono destinati non meno di € 3.937.500,00, a valere delle risorse del FNPS destinate alle Regioni.

Gli allegati

Diversi gli allegati al decreto. Il primo contiene il modello per il monitoraggio dei flussi finanziari, il secondo la ripartizione delle risorse tra le macroattività (accesso, valutazione e progettazione; misure per il sostegno e l'inclusione sociale; interventi per favorire la domiciliarità; centri servizi, diurni e semi-residenziali; strutture comunitarie e residenziali); il terzo è utile per l’implementazione del PIPPI.

L’Allegato D contiene il modello per l’utilizzo delle risorse da parte degli Ambiti sociali territoriali in relazione alla articolazione per interventi e servizi sociali e aree assistenziali. L’Allegato E contiene le modalità attuative per l’implementazione del PIPPI.

Il PIPPI

Conclude un documento finale contenente il programma per l’implementazione del PIPPI 2020-2021, il cui acronimo si ispira alla resilienza di Pippi Calzelunghe, come metafora della forza dei bambini nell’affrontare le situazioni avverse della vita. Il programma, frutto della collaborazione tra il Ministero del lavoro e il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova, persegue la finalità di innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie “negligenti” al fine di ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare, articolando le aree del sociale, sanitario, educativo-scolastico, tenendo in ampia considerazione la prospettiva dei genitori e dei bambini stessi nel costruire l’analisi e la risposta a questi bisogni.

La finalità è duplice: sperimentare un modello di intervento preventivo con le famiglie in situazione di negligenza per migliorare l’appropriatezza degli interventi; costruire una comunità di pratiche e di ricerca nei servizi, che, a livello nazionale, operi una rivisitazione complessiva e uniforme nel Paese delle condizioni organizzative, culturali e tecniche in cui sono realizzate le pratiche di intervento con le famiglie in situazione di negligenza e vulnerabilità socio-economica, al fine di assicurarne appropriatezza, efficacia e qualità, per mezzo di percorsi di valutazione scientificamente riconosciuti.

Il documento costituisce la base informativa per avviare l’implementazione del programma negli Ambiti territoriali aderenti negli anni 2019-2020 che sperimentano per la prima volta PIPPI o che comunque intendono realizzare il programma nella formulazione “Base”. È anche presentato un Livello Avanzato del programma, da sviluppare negli Ambiti territoriali che abbiano sperimentato almeno una implementazione precedente e che intendano aderirvi negli anni 2020-2021.

8 novembre 2019

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