Approfondimento di Amedeo Di Filippo

Approfondimento di Amedeo Di Filippo                                                                                                        

Ripubblicato il bando #Conciliamo: 74 milioni di euro da investire nel welfare aziendale

Amedeo Di Filippo

Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato l'atto di revoca dell'avviso #Conciliamo del 26 agosto scorso e il testo del nuovo avviso (nel file allegato). La scadenza è fissata al prossimo 18 dicembre.

Il nuovo avviso

#Conciliamo è la misura volta a sostenere la realizzazione di progetti di welfare aziendale, che consentano ai datori di lavoro di sviluppare azioni in favore dei propri dipendenti al fine di assecondare i loro bisogni e quelli delle loro famiglie. Il precedente avviso è stato revocato in autotutela a motivo della necessità di svolgere approfondimenti e verifiche con riguardo all’individuazione dell’ambito dei soggetti che possono proporre la domanda di finanziamento, al fine di consentire la più ampia partecipazione da parte delle realtà imprenditoriali affinché l’ambito di realizzazione degli interventi di welfare familiare aziendale possa comprendere il numero più alto possibile di iniziative.

Rispetto al precedente, l’avviso appena pubblicato contiene due novità essenziali:

1. l'estensione della platea dei beneficiari alle micro e piccole imprese, posto che il bando era inizialmente rivolto solo a realtà con più di 50 dipendenti;
2. la modulazione delle risorse sulla base del numero di lavoratori coinvolti in ogni progetto, secondo soglie differenti a seconda delle dimensioni aziendali: tra un minimo di 15.000 euro e un massimo di 50.000 euro per le imprese con meno di 10 dipendenti; tra 30.000 e 100.000 per le imprese con meno di 50 dipendenti; tra 100.000 e 300.000 per le imprese con un numero di dipendenti che va dalle 50 alle 250 unità; tra 250.000 e 1.500.000 per le imprese con più di 250 dipendenti.

Le finalità

L’avviso intende favorire la realizzazione di interventi posti in essere nel contesto dell’ambiente di lavoro, volti a promuovere un welfare su misura e incentivare lo sviluppo di progetti capaci di risolvere problemi e priorità comuni e ad impattare positivamente sulla qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici e quindi sulla produttività delle imprese.

Le proposte progettuali devono prevedere azioni che perseguano uno o più dei seguenti obiettivi riguardanti il rapporto tra la famiglia e l’attività lavorativa: crescita della natalità; riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne; incremento dell’occupazione femminile; contrasto dell’abbandono degli anziani; supporto della famiglia in presenza di componenti disabili; tutela della salute.

I destinatari delle azioni progettuali sono le lavoratrici e i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e determinato, anche part-time, del soggetto proponente, inclusi i dirigenti. Sono altresì ricompresi i soci lavoratori e le socie lavoratrici di società cooperative, le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione nonché i soggetti titolari di un rapporto di collaborazione purché la natura e le modalità di esecuzione del rapporto siano compatibili con la tipologia e con la durata dell’azione proposta con la domanda di finanziamento.

Le procedure

Possono presentare domanda di finanziamento le imprese aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale, i consorzi e i gruppi di società collegate o controllate, anche in forma associata. Le proposte progettuali saranno valutate da un’apposita commissione sulla base dei seguenti criteri: innovatività, concretezza, economicità, sostenibilità.

L’importo del finanziamento concesso verrà erogato per il 30% entro 60 giorni dalla comunicazione di inizio attività; fino ad un ulteriore 40% dopo 10 mesi calcolati dalla data di avvio delle attività, presentando la rendicontazione attestante lo stato della realizzazione del progetto e la spesa sostenuta relativa al periodo considerato, l’elenco dei giustificativi delle spese sostenute e quietanzate, la documentazione delle spese effettivamente sostenute riconducibili al piano finanziario approvato, la dichiarazione di regolarità e congruità delle spese, la descrizione dettagliata sullo stato di avanzamento delle attività, gli impegni economici assunti ulteriori per non meno del 40% dei costi del progetto ammessi al finanziamento.

Il saldo del finanziamento viene erogato entro 60 giorni dalla data di chiusura del progetto, presentando la relazione e la rendicontazione finali, l’elenco dei giustificativi delle spese sostenute e quietanzate, la documentazione di spesa completa riconducibile al piano finanziario approvato.

Gli allegati

Allegati al nuovo avviso ci sono cinque documenti: Allegato 1, Definizioni; Allegato 2, Guida alla compilazione; Allegato 3, Categorie di azioni; Modello 1, Domanda di ammissione; Modello 2, Piano finanziario; Modello 3, Patto d'integrità; Modello 4, Dichiarazione sostitutiva; Modello 5, Impegno costituzione ATS/ATI/contratto di rete.

Tutti i documenti sono reperibili presso il sito del Dipartimento per le politiche della famiglia al seguente link: http://famiglia.governo.it/it/notizie/notizie/avvisi-e-bandi/nuovo-avviso-conciliamo/

12 novembre 2019