Approfondimento di Alfonso Pisani

Il costo della manodopera e le sue implicazioni nel Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (I parte)

Servizi Comunali Gare
di Pisani Alfonso
16 Novembre 2019

Approfondimento di Alfonso Pisani                                                                                                         

Il costo della manodopera e le sue implicazioni nel Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (I parte)

Alfonso Pisani[i]

 

Le convenzioni Consip ed il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA) sono di fatto due cardini fondamentali per qualunque funzionario che si occupi di gare pubbliche.

In primis la LEGGE 27 dicembre 2006, n. 296 stabilisce l’obbligatorietà delle convenzioni per taluni enti, mentre altre ne utilizzano i parametri di prezzo-qualita' come limiti massimi  per la stipulazione  dei  contratti. D’altra parte la suddetta legge stabilisce che praticamente tutte le PA non statali  centrali e periferiche, per gli acquisti  di beni e servizi di importo pari o superiore a 5.000 euro  e  inferiore alla soglia di rilievo comunitario sono  tenute  a  fare  ricorso  al mercato elettronico della pubblica amministrazione  ovvero  ad  altri mercati elettronici istituiti ai  sensi  dell’ articolo  328,  comma  1,  del regolamento di cui al  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  5 ottobre 2010, n. 207 ovvero al sistema telematico  messo  a  disposizione  dalla  centrale regionale di riferimento per lo svolgimento delle relative procedure. Le PA statali centrali e periferiche DEVONO far ricorso al MEPA per acquisti di beni e servizi di  importo  pari  o superiore a 5.000  euro  e  al  di  sotto  della  soglia  di  rilievo comunitario.

 

Il ruolo del MEPA è, evidentemente, cruciale per le PA e sono pervenute alcune domande su come le aziende possano documentare nelle loro offerte i costi per la manodopera.

Il costo del lavoro è una componente fondamentale nel calcolo della base di gara di un appalto e anche nella verifica delle anomalie delle offerte, ciò in coerenza con quanto stabilito all’articolo 30 comma 1 del d,lgs. 50/2016 dove si premette che “…Il principio di economicità può essere subordinato, nei limiti in cui è espressamente consentito dalle norme vigenti e dal presente codice, ai criteri, previsti nel bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute, dell’ambiente, del patrimonio culturale e alla promozione dello sviluppo sostenibile, anche dal punto di vista energetico.”

Difatti il costo della manodopera deve essere preso in considerazione dalla PA fin dal calcolo dell’importo a base d’asta come descritto all’articolo 23 comma 16:

“…Nei contratti di lavori e servizi la stazione appaltante, al fine di determinare l'importo posto a base di gara, individua nei documenti posti a base di gara i costi della manodopera sulla base di quanto previsto nel presente comma. I costi della sicurezza sono scorporati dal costo dell'importo assoggettato al ribasso”

E’ evidente che i costi della manodopera vanno riportati nel capitolato o disciplinare, meglio il primo in quanto descrive in dettaglio il lavoro/servizio e quindi è il più adatto a riportare i risultati di una simile analisi, ma è importante fin da subito essere in grado di dimostrare come si è arrivati ad essi. Una buon a prassi potrebbe essere riportare il risultato dei calcoli delle ore/uomo necessarie ad eseguire il contratto in qualche allegato della determinazione a contrarre. Il calcolo delle ore/uomo va moltiplicato per i costi orari presenti in apposite tabelle, determinato annualmente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla base dei valori economici definiti dalla contrattazione collettiva nazionale tra le organizzazioni sindacali e le organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dei diversi settori merceologici e delle differenti aree territoriali.

Tali tabelle sono rinvenibili al link https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/rapporti-di-lavoro-e-relazioni-industriali/focus-on/Analisi-economiche-costo-lavoro/Pagine/default.aspx 

 

 

 

 

La metodologia da seguire è, pertanto la seguente:

 

  1. Calcolare il numero di ore/uomo necessarie per l’esecuzione dell’appalto
  2. Verificare sul sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali se esiste una tabella specifica per il settore produttivo al quale devono appartenere i lavoratori che presteranno la propria opera
  3. Se l tabella di cui al punto 2 non è presente, allora cercare un settore affine e impiegare la tabella di quel settore
  4. Stabilire il profilo (inquadramento) delle diverse figure che dovranno eseguire l’appalto e suddividere tra di essi il numero di  ore/uomo calcolate al punto 1
  5. Per ciascun profilo moltiplicare il prezzo per ora/uomo per il numero di ore previste per ciascuna figura e sommare i prodotti ottenuti

 

 

Esempio: un appalto di servizi per l’acquisto ed installazione di un software

 

Faremo di seguito un esempio molto semplificato di calcolo.

Prendiamo la casistica in cui una PA deve acquistare delle licenze software e richieda anche:

  1. L’installazione del software su 300 postazioni
  2. Un servizio di assistenza telefonica online per le problematiche degli utenti della durata di un anno
     

Passo 1: Calcolare il numero di ore/uomo necessarie per l’esecuzione dell’appalto

Dobbiamo distinguere due profili nell’esecuzione dell’appalto: un installatore ed un esperto del software. Chiaramente le due figure potrebbero anche coincidere nello stesso dipendente e, per semplicità, non calcoleremo le ore del centralinista per rispondere alla richiesta di assistenza (potremmo assumere la presenza di un risponditore automatico che distinguendo la tipologia di problema smisti la chiamata). Assumeremo anche, in armonia con alcune pronunce giurisprudenziali, che i servizi non si debbano ritenere di natura intellettuale.

Per l’installazione del software supponiamo che occorra in media 1 ora per macchina per un totale di 300 ore.

 

Per l’assistenza supponiamo che dalla conoscenza che abbiamo del livello medio del personale e della complessità del prodotto possiamo pensare che in un anno ci saranno 50 chiamate di un’ora ciascuna per la durata complessiva di 50 ore di manodopera.

 

Passo 2. Verificare sul sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali se esiste una tabella specifica per il settore produttivo al quale devono appartenere i lavoratori che presteranno la propria opera

 

L’appalto in questione è di natura informatica e dalle tabelle presenti al sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non esiste un settore perfettamente coincidente con quello in esame per cui si passa alla fase successiva (passo 3)

 

Passo 3. Se l tabella di cui al punto 2 non è presente, allora cercare un settore affine e impiegare la tabella di quel settore

Il settore che sembra più vicino è il Settore metalmeccanico-industria (difatti spesso applicato da alcune aziende di informatica) per il quale la tabella (Decreto direttoriale n. 56 del 12 settembre 2019) è la seguente:

 

Passo 4. Stabilire il profilo (inquadramento) delle diverse figure che dovranno eseguire l’appalto e suddividere tra di essi il numero di  ore/uomo calcolate al punto 1

 

 Possiamo ragionevolmente stabilire che:

un installatore sia inquadrato in un livello 5S

un esperto del software sia inquadrato in un livello 6°

Il costo della manodopera è, dunque, calcolabile, come

(Costo orario di un dipendente con inquadramento 5S)*300 ore + (Costo orario di un dipendente con inquadramento 6°) * 50 = 24,74*300+ 26,53 * 50 = 8748,5

 

Il costo totale dell’appalto verrà calcolato sommando il valore sopra desunto con i costi a base d’asta delle licenze software, costi della sicurezza da interferenza (non ribassabili) ed eventuali altri fattori specifici dell’appalto.

Vedremo nel prossimo articolo dal punto di vista dell’operatore quali sono le adempienze e cosa richiedere ad esso in un sistema come MEPA.

13 novembre 2019

 

 

[i] Alfonso Pisani - Responsabile Innovazione Tecnologica e Gestione Documentale Presso la Provincia di Salerno e formatore esperto nei temi dell’amministrazione digitale e dell’egov

 

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