Approfondimento di Amedeo Di Filippo

Approvati il Piano triennale e quello annuale per la programmazione del Servizio civile universale

Servizi Comunali Politiche giovanili
di Di Filippo Amedeo
20 Novembre 2019

Approfondimento di Amedeo Di Filippo                                                                                                  

Approvati il Piano triennale e quello annuale per la programmazione del Servizio civile universale

Amedeo Di Filippo

 

Il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, con delega in materia di Servizio civile universale, il 4 novembre ha firmato il decreto che approva il Piano triennale 2020-2022 e il Piano annuale 2020 (file allegati), finalizzati a dare concreta attuazione alla riforma del 2017.

I riferimenti

L’art. 4, commi 1 e 4, del D.Lgs. n. 40/2017 prevede che la programmazione del Servizio civile universale (SCU) venga realizzata attraverso un Piano triennale, modulato per Piani annuali, predisposti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sentite le amministrazioni competenti e le Regioni, approvati con Dpcm d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni e previo parere della Consulta nazionale per il Servizio civile universale. I Piani indicano gli obiettivi e gli indirizzi generali in materia di SCU, la programmazione degli interventi per l’Italia e per l’estero, con l’individuazione di quelli ritenuti prioritari, gli standard qualitativi.

A seguito della attività di concertazione del Dipartimento per le politiche giovanili e il SCU con i rappresentanti delle amministrazioni centrali competenti e, attraverso lo specifico tavolo di concertazione, con le Regioni, sono stati predisposti gli schemi di Piano triennale 2020-2022 e di Piano annuale per il 2020, tenendo conto degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, approvata dall’ONU il 25 settembre 2015. Schemi che ora vengono formalmente approvati col D.M. segnalato.

Il Piano triennale

Il Piano 2020-2022 individua gli obiettivi da perseguire nel triennio; gli indirizzi generali, intesi come le modalità operative con le quali è necessario che gli enti sviluppino i propri programmi di intervento per il raggiungimento di uno o più obiettivi tra quelli individuati dal Piano; la programmazione degli interventi, interpretata come la definizione degli ambiti di azione per i quali gli enti possono presentare i propri programmi di intervento; gli standard qualitativi degli interventi.

Quindici sono gli ambiti di azione:

  1. riqualificazione delle periferie e delle aree degradate delle città;
  2. gestione, manutenzione, tutela e valorizzazione del territorio, con particolare riferimento alle aree caratterizzate da dissesto idrogeologico e da consumo del suolo;
  3. sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese;
  4. tutela, valorizzazione, promozione e fruibilità delle attività e dei beni artistici, culturali e ambientali;
  5. crescita della resilienza delle comunità;
  6. rafforzamento della coesione sociale, anche attraverso l’incontro tra diverse generazioni e l’avvicinamento dei cittadini alle istituzioni;
  7. accessibilità alla educazione scolastica, con particolare riferimento alle aree d'emergenza educativa e benessere nelle scuole;
  8. contrasto alla illegalità, alla violenza e alle dipendenze, anche attraverso attività di prevenzione e di educazione;
  9. recupero e valorizzazione delle piccole comunità e sviluppo di quelle rurali anche attraverso l'utilizzo degli strumenti dell'agricoltura sociale
  10. promozione della pace e diffusione della cultura dei diritti e loro tutela, anche per la riduzione delle ineguaglianze e delle discriminazioni;
  11. tutela, salvaguardia e valorizzazione del Mar Mediterraneo;
  12. diffusione della cultura dello sport e promozione dell'attività motoria, al fine di migliorare la vita delle persone favorendo l'integrazione sociale;
  13. tutela e valorizzazione delle risorse naturali attraverso modelli sostenibili di consumo e di sviluppo;
  14. tutela del diritto alla salute per favorire l’accesso ai servizi e garantire l’autonomia e il benessere delle persone;
  15. promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Il Piano annuale

Il Piano 2020 applica le previsioni contenute nel triennale integrandole con alcune specificità. Lo stanziamento del Fondo nazionale è pari a circa 142,2 milioni di euro, al lordo di possibili accantonamenti e riduzioni. Vi è inoltre una quota di risorse derivanti dai piani di attuazioni regionali (PAR) del programma europeo PON-IOG “Garanzia Giovani”.

Nella valutazione dei programmi di intervento da finanziare nel 2020, l’attribuzione del punteggio avviene per il 30% in relazione alla valutazione del programma, con particolare riferimento alla coerenza rispetto agli obiettivi previsti e all’ambito di azione in cui interviene; per il 70% in relazione alla valutazione dei singoli progetti in cui è articolato il programma.

Con la nuova programmazione del SCU, infatti, gli enti non presenteranno più singoli progetti ma programmi articolati in progetti, che avranno obiettivi strategici comuni, uno specifico ambito di azione entro cui operare e una coerenza complessiva delle attività, per rendere più armonici ed efficaci gli interventi. Un cambio di approccio finalizzato a valorizzare il sistema del servizio civile, per cui il primo triennio costituirà una fase di sperimentazione, che sarà seguita e accompagnata dal Dipartimento e dalle Regioni e Province autonome per favorire la più ampia partecipazione degli enti e dei giovani.

Gli ambiti di azione del Piano 2020 sono quelli individuati dal Piano triennale e non sono riservati finanziamenti dedicati a specifiche aree geografiche. La quota percentuale di risorse destinate a finanziare i programmi da realizzarsi all’estero non è superiore al 5% delle risorse indicate nel documento di programmazione finanziaria 2020 di cui all’art. 24 del D.Lgs. n. 40/2017. La quota del contingente di operatori volontari da impiegare in progetti di servizio civile per l’accompagnamento dei grandi invalidi e ciechi civili è pari al 2% del contingente stabilito nel suddetto documento.

17 novembre 2019

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