Approfondimento di Amedeo Di Filippo

In palio 5 milioni per finanziare progetti per la protezione dei minori contro sfruttamento e abuso sessuale

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di Di Filippo Amedeo
28 Novembre 2019

Approfondimento di Amedeo Di Filippo                                                                                                     

In palio 5 milioni per finanziare progetti per la protezione dei minori contro sfruttamento e abuso sessuale

Amedeo Di Filippo

 

Il Dipartimento per le politiche della famiglia pubblica l’avviso (vedi il file allegato) per il finanziamento di progetti per la protezione ed il sostegno di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale, stanziando 5 milioni di euro. L’avviso è rivolto agli enti locali, agli enti pubblici territoriali e non territoriali, al mondo associazionistico e alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Il contesto

In occasione della “Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale”, istituita il 12 maggio 2015 dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, il Dipartimento per le politiche della famiglia intende sostenere l’attuazione di interventi progettuali per la protezione e il sostegno di minori vittime di violenza e maltrattamento, volti a potenziare le capacità d’intervento degli attori pubblici e del privato sociale per fornire adeguate risposte alle situazioni di disagio e fragilità in cui vertono le vittime minori e le loro famiglie.

L’iniziativa si colloca nell’ambito della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale – cosiddetta “Convenzione di Lanzarote” – ratificata dall’Italia con la Legge n. 172/2012; e del Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, adottato col DPR 31 agosto 2016 quale parte integrante del IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva.

L’avviso

Cinque le linee di intervento previste:

A. “Prevenzione del fenomeno della violenza tra pari, perpetrata anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie”;

B. “Sostegno alla genitorialità ed alle famiglie di minori vittime di violenza e minori abusanti”;

C. “Prevenzione e contrasto dello sfruttamento sessuale dei minori”;

D. “Prevenzione, protezione e supporto alle vittime di violenza e maltrattamento in ambito sportivo”.

Le richieste di finanziamento devono essere comprese tra 70 mila e 200 mila euro, entro il limite di budget di 5 milioni messi a bando, e possono essere presentate, in forma singola o associata, da enti locali, enti pubblici territoriali e non territoriali, enti operanti nei settori d’interesse, istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, singole o organizzate in reti di scuole. Tali soggetti dovranno comunque dimostrare una consolidata e comprovata esperienza nell’impegno contro la violenza sessuale a danno dei minori.

I progetti

Gli interventi proposti “dovranno garantire un complessivo ed organico approccio multidisciplinare” e riferirsi alle indicazioni contenutistiche riportate nell’allegato 1, in cui sono condensate le informazioni per le 5 linee di intervento. Per quanto concerne la prima, dedicata alla prevenzione del fenomeno della violenza tra pari, i progetti devono promuovere azioni di sensibilizzazione rivolte ai minori e alle loro famiglie rispetto ai nuovi fenomeni emergenti quali il sexting o il revenge porn, al fine di favorire una migliore fruizione degli strumenti digitali e dei social, anche da parte dei genitori.

Circa il sostegno alla genitorialità e alle famiglie, l’allegato suggerisce di sviluppare azioni volte alla protezione dei minori vittime e “abusanti”, una volta conclusosi l’iter giudiziario nel quale il minore è stato coinvolto, al fine di favorire la prevenzione del rischio di recidiva e il reinserimento sociale, mediante azioni di sostegno alla genitorialità e alle famiglie. Relativamente alla prevenzione e contrasto dello sfruttamento sessuale, le proposte progettuali dovranno basarsi su interventi tesi all’emersione e al contrasto del fenomeno del turismo sessuale a danno dei minori e alla conseguente accoglienza e protezione delle vittime.

Rimane la prevenzione, protezione e supporto alle vittime di violenza e maltrattamento in ambito sportivo, i cui progetti dovranno prevedere e supportare l’attuazione di misure preventive specifiche che includano l’adozione di codici etici e di condotta da parte delle società sportive, lo sviluppo di azioni educative, interventi di formazione e aggiornamento professionale degli operatori, interventi di sensibilizzazione e informazione.

Le procedure

Le proposte progettuali dovranno pervenire entro il 45° giorno dalla data di pubblicazione dell’avviso sul sito, complete di scheda di progetto, relazione delle principali attività realizzate negli ultimi due anni, piano finanziario, relazione di bilancio degli ultimi due anni. Le proposte saranno valutate da un’apposita commissione nominata con provvedimento del Capo del Dipartimento per le politiche della famiglia, che valuterà i seguenti elementi:

  • qualità della proposta, in termini di coerenza con le finalità dell’avviso, innovatività rispetto al raggiungimento dell’obiettivo, realizzazione di modelli progettuali replicabili e trasferibili su tutto il territorio nazionale e sostenibili nel tempo, originalità dell’offerta di soluzioni/strumenti rispetto al tema caratterizzante la linea d’intervento;
  • esperienza, capacità operativa e competenze, in termini di qualità ed esperienze specialistiche acquisite dal soggetto proponente e titoli professionali e qualità delle competenze del personale impiegato nell’attuazione del progetto;
  • sostenibilità dei costi progettuali e di realizzazione in relazione agli obiettivi, in termini di congruità, attendibilità e realismo del piano finanziario in relazione alla dimensione e al tipo di attività eseguite e coerenza tra le voci di costo e i risultati attesi;
  • elementi distintivi degli interventi, in termini di capacità del progetto di essere promosso come best-practice, offerta di modelli progettuali che ricercano l’eccellenza nella standardizzazione delle procedure, offerta di modelli progettuali orientati al lavoro in rete.

A seguito dell’ammissione a finanziamento, il soggetto proponente è tenuto a sottoscrivere l’atto di concessione di contributo. L’avvio delle attività dovrà avvenire nel termine indicato in tale atto e la conclusione del progetto dovrà avvenire a 18 mesi dalla data di avvio delle attività. L’importo del finanziamento concesso verrà erogato per il 30% previa formale richiesta da presentarsi entro 60 giorni dalla comunicazione di inizio attività; fino al 50% dopo 9 mesi calcolati dalla data di avvio delle attività; il saldo entro 60 giorni dalla data di chiusura del progetto.

24 novembre 2019

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