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Distribuiti 30 milioni di euro per le politiche relative ai diritti e alle pari opportuinità
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Distribuiti 30 milioni di euro per le politiche relative ai diritti e alle pari opportuinità
Amedeo Di Filippo
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpcm 4 dicembre 2019 (nel file allegato) con cui vengono ripartite in favore delle Regioni e delle Province autonome le risorse del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per l’annualità 2019.
Il Fondo
Il Fondo da destinare al piano contro la violenza alle donne è stato istituito dall’art. 2, comma 463, della Legge n. 244/2007. L’art. 19, comma 3, del D.L. n. 223/2006 ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, rifinanziato più volte e da ultimo dalla Legge di bilancio n. 160/2019. Le norme organiche per il contrasto della violenza di genere sono contenute nel D.L. n. 93/2013, il cui art. 5-bis, comma 2, impegna il Ministro delegato per le pari opportunità a ripartire annualmente tra le Regioni le risorse del Fondo anti violenza tenendo conto della programmazione regionale e degli interventi già operativi per contrastare la violenza nei confronti delle donne, del numero dei centri antiviolenza pubblici e privati e del numero delle caserifugio pubbliche e private già esistenti in ogni Regione nonché della necessità di riequilibrare la presenza dei centri antiviolenza e delle case-rifugio in ogni Regione.
Queste somme sono ora ripartite col Dpcm in commento, che destina 20 milioni al potenziamento delle forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli attraverso modalità omogenee di rafforzamento della rete dei servizi territoriali, attraverso il finanziamento dei centri antiviolenza e delle case-rifugio. 10 milioni sono riservati a perseguire le specifiche finalità del Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere.
Il riparto
La metà dei 20 milioni destinati al finanziamento dei centri antiviolenza e delle case-rifugio viene destinata al finanziamento dei centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti in ogni Regione; l’altra metà è destinata al finanziamento delle case-rifugio pubbliche e private già esistenti in ogni Regione. Il riparto delle risorse tra Regioni e Province autonome si basa sui dati Istat al 1° gennaio 2019 riferiti alla popolazione residente nonché sui dati aggiornati forniti al Dipartimento per le pari opportunità dal coordinamento tecnico della VIII commissione «Politiche sociali» della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, relativi al numero di centri antiviolenza e delle case-rifugio esistenti.
Gli altri 10 milioni vengono ripartiti tra Regioni e Province autonome coerentemente con gli obiettivi declinati dal piano operativo di cui al Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017-2020, prevedendo prioritariamente i seguenti interventi: rafforzare la rete dei servizi pubblici e privati attraverso interventi di prevenzione, assistenza, sostegno e accompagnamento delle donne vittime di violenza; interventi per il sostegno abitativo, il reinserimento lavorativo e l’accompagnamento nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza; azioni per migliorare le capacità di presa in carico delle donne migranti anche di seconda generazione vittime di violenza; progetti rivolti anche a donne minorenni vittime di violenza e a minori vittime di violenza assistita; azioni di informazione, comunicazione e formazione; programmi rivolti agli uomini maltrattanti.
Le modalità
Le risorse sono trasferite alle Regioni a seguito di specifica richiesta da inviare entro sessanta giorni dalla data della comunicazione da parte del Dipartimento per le pari opportunità dell’entrata in vigore del Dpcm. Devono essere indicati gli obiettivi che si intendono conseguire mediante l’utilizzo delle risorse, le attività da realizzare per l’attuazione degli interventi, il cronoprogramma delle attività, la descrizione degli interventi che si prevede di realizzare, un piano finanziario coerente. Il Dipartimento provvederà a trasferire le risorse in un’unica soluzione entro quarantacinque giorni dall’approvazione della scheda programmatica. Le Regioni si impegnano ad assicurare la consultazione dell’associazionismo di riferimento e di tutti gli altri attori pubblici e privati che, direttamente o indirettamente, siano destinatari delle risorse ripartite; istituire e convocare tavoli di coordinamento regionali per la programmazione e per il monitoraggio delle attività; presentare entro il 30 marzo 2020 una relazione riepilogativa delle iniziative adottate nell’anno solare precedente a valere sulle risorse erogate ed effettivamente impegnate; trasmettere al Dipartimento, entro il 30 settembre di ciascun anno, una relazione sull’utilizzo delle risorse ripartite; dedicare un’apposita sezione dei propri siti istituzionali alla tematica della violenza contro le donne.
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