Assegno alimentare dipendente in sospensione cautelare

L’INPS ha fornito con messaggio n. 2161 del 29.5.2018 i seguenti chiarimenti:

1. Sotto il profilo fiscale, l’assegno alimentare, corrisposto ai dipendenti sospesi in via cautelare dal servizio e per i quali pende giudizio innanzi all’autorità giudiziaria, costituisce reddito di lavoro dipendente e, come tale, è assoggettato alla relativa tassazione.
2. L’assegno alimentare non è imponibile, invece, ai fini previdenziali, per i dipendenti civili iscritti alle gestioni ex Inadel ed ex Enpas, in quanto non rientra tra gli elementi della retribuzione contributiva utile ai fini del Tfs.
   Alla luce di quanto sopra si deve ritenere che nell’ipotesi di una trattenuta ulteriore per errata elaborazione del cedolino quest’ultima deve seguire le regole impositive previste dalla erogazione errata effettuata in precedenza, correggendo e conguagliando anche le trattenute errate. Analogamente per la somma che deve essere decurtata il mese successivo a seguito della mancata decurtazione dello stipendio per il periodo di sospensione cautelare. L’Ente, quindi, procederà ad effettuare la correzione della parte di indennità (alimentare) dovuta effettuando il conguaglio relativamente alle trattenute effettuate erroneamente,.
   10 marzo 2020                Angelo Maria Savazzi