Approfondimento sulle modifiche al Codice dei Contratti previste dal “Dl Infrastrutture”
ANCI – 29 maggio 2025
Attivazione lavoro agile
Servizi Comunali Telelavoro - Lavoro agileApprofondimento di Luigi Oliveri
Attivazione lavoro agile
Luigi Oliveri
Non serve alcun regolamento per attivare il lavoro agile. Né in questa specifica fase d’emergenza, ma nemmeno in via ordinaria.
Fase d’emergenza. L’articolo 87 del d.l. 18/2020 è chiarissimo nello stabilire che “il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.
Dunque, la norma attiva direttamente e automaticamente ex lege i dipendenti pubblici in modalità di lavoro agile.
Contrariamente a quanto molti stanno ancora percependo, non occorre nessun atto, né nessuna procedura. Il lavoro agile non consegue ad un’istanza, liberamente valutabile dal datore di lavoro che stabilisce se e per quanto tempo “concedere” la modalità agile, secondo “criteri” fissati appunto da un regolamento, che magari consenta il lavoro agile solo per alcuni giorni la settimana.
Come rilevato, da un lato non occorre nessun regolamento, perché la collocazione in lavoro agile discende direttamente dalla legge; dall’altro lato, regolamenti eventualmente già adottati o che gli enti, in violazione della norma, intendessero adottare, sono illegittimi se in contrasto con la legge, fonte di rango superiore, laddove introducessero norme finalizzate a limitare in ogni modo, nel numero e nel tempo, la collocazione dei dipendenti in lavoro agile.
Infatti, l’articolo 87, subito dopo aver enunciato la collocazione ex lege dei dipendenti pubblici in lavoro agile spiega che “conseguentemente”, quindi in attuazione del precetto, le PA:
“a) limitano la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza;
b) prescindono dagli accordi individuali e dagli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81”.
Dunque, se un provvedimento espresso serve, non è certo quello che “autorizza” il lavoro agile, ma, all’opposto, un atto che motivatamente escluda dal lavoro agile il personale da adibire ad attività indifferibili, le quali debbono con ogni evidenza essere connesse alla gestione dell’emergenza e non allo svolgimento di attività solo amministrative, anche in considerazione dell’estesissima sospensione dei procedimenti amministrativi disposta dall’articolo 99 del d.l. 18/2020.
Si nota che, per l’ennesima volta, la normativa d’emergenza non richiede l’accordo individuale per il lavoro agile.
Fase ordinaria. Nella speranza che possa passare al più presto l’emergenza (ma fare i conti con la realtà induce a ritenere che ancora possa durare qualche mese) occorre, comunque, tenere presente che nemmeno nei “tempi di pace” sarebbe necessario alcun regolamento, ai fini del lavoro agile.
Infatti, si tratta esclusivamente di un metodo di regolamentazione del rapporto individuale di lavoro. Come tale, dunque, si tratta di gestione del rapporto e, allora, la fonte non può essere in alcun modo un regolamento, visto che la disciplina del rapporto di lavoro è riservata dalla Costituzione alla legge statale e che questa, mediante l’articolo 40, comma 1, e l’articolo 2 del d.lgs 165/2001, assegna alcune materie alla contrattazione nazionale collettiva, proprio ad esclusione di statuti e regolamenti.
In via ordinaria, applicando le norme della legge 124/2015, che auspicano una percentuale almeno del 10% di dipendenti pubblici in smart working, occorrono solo e soltanto atti di micro organizzazione del dirigente o responsabile di servizio.
E’ il vertice gestionale della struttura che deve sapere esattamente cosa fanno e come lo fanno i propri dipendenti e, quindi, deve essere in grado di elaborare gli indicatori di risultato ed il progetto individuale.
Non serve alcun regolamento, ma solo capacità organizzativa e manageriale, anche in tempi ordinari, quindi.
18 marzo 2020
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Presentata dalla dott.ssa Grazia Benini e da Gioele Dilevrano
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