Approfondimento di Cosimo Damiano Zacà

La carta d’identità elettronica 3.0 ai tempi del coronavirus

Servizi Comunali Carta identità Semplificazione
di Zacà Cosimo Damiano
08 Aprile 2020

Approfondimento di Cosimo Damiano Zacà                                                                                                    

La carta d’identità elettronica 3.0 ai tempi del coronavirus

Cosimo Damiano Zacà

 

Il ciclone coronavirus ha cambiato la nostra quotidianità, il nostro stile di vita, ma è cambiato anche il modo di lavorare (smart working) e di riflesso anche l’approccio del cittadino con gli uffici pubblici.

La progressiva digitalizzazione della società contemporanea, le sfide che sorgono a seguito non solo dei cambiamenti socio-economici, ma, come di recente, da situazioni emergenziali, rendono necessario semplificare, perfezionare, incrementare il rapporto, la comunicazione, l’interazione tra cittadini e pubblica amministrazione.

In questo quadro si inserisce l’iniziativa, resa nota con un comunicato stampa degli inizi di aprile, dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che informa del rilascio insieme al Ministero dell’Interno, della nuova modalità di identificazione ai servizi online attraverso la CIE (Carta d’Identità Elettronica 3.0).

E’ una scelta che vuole facilitare il rapporto del cittadino con la pubblica amministrazione, semplificandone le pratiche di quotidiano interesse attraverso il meccanismo dell’identità digitale.

I cittadini italiani in possesso della Carta d’Identità Elettronica 3.0, in questo modo, potranno accedere direttamente da casa ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione, tra cui, quelli previdenziali dell’INPS (servizi per i lavoratori), o sanitari ed anagrafici di Regioni (fascicolo sanitario elettronico, tasse, bollo auto) e Comuni (certificati online o presentazione della domanda per i buoni spesa).

A condizione, appare scontato, che nella Regione e nei Comuni siano stati attivati i servizi digitali, che già permettono l’accesso con la CIE.

Il cittadino, dopo aver avviato l’applicazione sul cellulare e registrata, al primo accesso, la CIE con l’inserimento di un pin di 8 cifre, potrà identificarsi tramite «Entra con CIE», senza dovere più utilizzare un dispositivo di lettura contactless collegato al computer, ma comodamente, attraverso il proprio smartphone, con l’applicazione «CIE ID».

Il servizio è già disponibile per il sistema operativo Android (con sistema operativo 6.0 e versioni successive) e, a breve, sarà esteso anche ai sistemi iOS, il sistema operativo degli iPhone Apple.

Questo metodo, rimanendo alle ultime novità, sta risultando utile, ad esempio a famiglie, lavoratori ed imprese individuali per accedere, in questi giorni, al sito INPS, senza richiedere il pin semplificato, per avere accesso alle prestazioni economiche e agli altri servizi introdotti dal decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (cosiddetto Cura Italia).

Aggiungiamo, inoltre, che l’INPS, per tali servizi, ha messo in atto un duplice intervento, rivolto sia a semplificare la modalità di compilazione e invio on line per alcune delle domande di prestazione per l’emergenza in atto, che a predisporre una nuova procedura di rilascio diretto del PIN dispositivo, tramite riconoscimento a distanza.

La carta di identità digitale diventa, così, come abbiamo visto, una sorta di “chiave” per autenticarsi su tutti i portali istituzionali, affiancandosi alle credenziali Spid.

Il problema potrebbe sorgere, però, in caso di smarrimento del Pin, in quanto non esiste una procedura on line per il recupero: ricordiamo a tal proposito che delle 8 cifre di cui è composto, la prima metà è rilasciata dal Comune in occasione della richiesta di rilascio della CIE e la seconda alla consegna della stessa, sempre in modalità cartacea.

Quindi, è molto alta la percentuale che ciò si verifichi.

Il cittadino, in tal caso, si rivolge, al Comune di emissione del documento che, a sua volta, provvederà, con l’assistenza del Ministero dell’Interno, al recupero sia della prima e/o della seconda parte del codice.

Per completezza d’informazione, ricordiamo che la CIE 3.0 può essere utilizzata come dispositivo d'identità digitale che darà la possibilità di beneficiare anche dei servizi erogati dagli altri Stati membri.

 

Come precisato dal Ministero dell'Interno, infatti, grazie all'applicazione Cie ID sarà possibile accedere da mobile, tramite Carta d'identità elettronica, ai servizi degli Stati membri dell'Unione Europea (regolamento UE 910/2014 eIDAS).

L'applicazione è utilizzabile su smartphone con sistema Android 6.0 e successivi, muniti d'interfaccia NFC.

In un prossimo futuro, questo documento che non è solo d’identità, ma uno strumento ad alta “tecnologia”, è facile immaginare, ci darà l’opportunità e la comodità, con notevole risparmio di tempo e di energie, ad accedere ad altri servizi, basti pensare che potrebbe essere utilizzata per l’ammissione al voto e, quindi, certificare l’iscrizione nelle liste elettorali, per l’accesso agli stadi, alla palestra, in aeroporto, per fare degli esempi.

Possiamo affermare che la Carta d’Identità Elettronica realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca, ormai presente su quasi tutto il territorio nazionale, rappresenta ad oggi un’eccellenza in Europa sul tema dell’identità digitale. 

7 Aprile 2020

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