Servizio riscossione entrate comunali

Secondo la giurisprudenza (Consiglio di Stato, sentenza n. 1999/2015) la riscossione di tutte le entrate comunali può essere affidata solo ai soggetti iscritti all’albo di cui all’art. 53 del d.lgs. n. 446/1997. Alla stregua dell’anzidetto indirizzo, la  finalità è quella di assicurare che soggetti privati che si trovino a gestire entrate pubbliche e l'incasso delle stesse su propri conti correnti siano sottoposti ad un controllo ministeriale sulla capacità economica, sulla capacità organizzativa e in ordine ai requisiti di moralità prescritti. 

Si ha, infatti, necessità di iscrizione al suddetto albo laddove non si tratti di attività di mero supporto, bensì riscossione diretta delle entrate locali connessa all’incameramento e all’amministrazione del denaro derivante dai servizi resi con  un corrispettivo correlato alle somme riscosse (c.d. aggio).

L’affidamento, previa acquisizione di CIG, in base alle soglie contrattuali potrà avvenire in base alle previsioni dell’art. 36 del Codice dei contratti e l’affidatario dovrà possedere i requisiti generali di cui all’art. 80 dello stesso Codice, oltre quelli eventualmente richiesti dall’Ente in base all’art. 83 Cod. (requisiti professionali, tecnici e finanziari proporzionati all’affidamento.

Inoltre, la gestione diretta dell’entrata comporterà l’obbligo di puntuale rendicontazione all’ente in base alle scadenze previste nel contratto di affidamento del servizio e implicherà la richiesta di idonee garanzie fideiussorie per l’esatto adempimento delle obbligazioni.

Diversamente, si tratterebbe di servizio ausiliario senza necessità dell’iscrizione all’albo se la società incassasse direttamente sul conto dell’ente e avesse un corrispettivo fisso per l’attività svolta.

In caso di maneggio diretto di denaro,  comunque, opererà la disciplina di cui all’art. 93 del TUOEL in base alla quale il tesoriere ed ogni altro agente contabile che abbia maneggio di pubblico denaro o sia incaricato della gestione dei beni degli enti locali, nonché coloro che si ingeriscano negli incarichi attribuiti a detti agenti devono rendere il conto della loro gestione e sono soggetti alla giurisdizione della Corte dei conti secondo le norme e le procedure previste dalle leggi vigenti. Gli agenti contabili degli enti locali, salvo che la Corte dei conti lo richieda, non sono tenuti alla trasmissione della documentazione occorrente per il giudizio di conto di cui all'art. 74 del RD n. 2440/1923, ed agli articoli 44 e seguenti del regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214. 

17 giugno 2020          Eugenio De Carlo