Decessi e cause di morte: cosa produce l’Istat

ISTAT – Documento 18 giugno 2020

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19 Giugno 2020

Decessi e cause di morte: cosa produce l’Istat

ISTAT

Decessi e cause di morte: cosa produce l’Istat

L’Istat produce e diffonde statistiche di mortalità sulla base di fonti diverse, ognuna con peculiarità e finalità proprie.
Riguardo alle statistiche demografiche relative ai decessi, vengono prodotti e diffusi dati sia da fonte stato civile sia da fonte anagrafica, con cadenza mensile ed annuale.
I decessi di fonte anagrafica fanno riferimento alla popolazione iscritta in Anagrafe, cioè alla ‘popolazione residente’, indipendentemente da dove il decesso sia avvenuto (Italia o estero). I decessi di fonte stato civile si riferiscono invece alla ‘popolazione presente’, quindi ai decessi avvenuti in Italia di qualsiasi cittadino italiano o straniero, residente e non.
Le statistiche di mortalità per causa derivano dalla “Indagine su decessi e cause di morte” e si basano sulle certificazioni delle cause di morte effettuate dai medici (DPR 285 del 1990), che devono essere fatte pervenire agli Uffici di Stato Civile dei Comuni.

L’Istat, grazie alle sinergie attivate con il Ministero dell’Interno per l’acquisizione tempestiva dei dati dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) è in grado di contribuire alla diffusione di informazioni utili alla comprensione della situazione legata all’emergenza sanitaria da COVID-19.

La diffusione di dati giornalieri di mortalità per la quasi totalità dei comuni italiani richiede uno sforzo straordinario all’Istat e al Sistema statistico nazionale.
L’Istat diffonde il 18 giugno 2020 i dati di 7.270 comuni (su un totale di 7.904, il 92%), per i quali è stato possibile un consolidamento fino al 15 maggio 2020, anche grazie all’integrazione della fonte anagrafica (ANPR e comuni) con i dati dell’Anagrafe tributaria. L’ampia base dati, che copre il 93% della popolazione residente in Italia, consente di valutare gli effetti dell’impatto della diffusione di Covid-19 sulla mortalità per genere ed età, tenendo conto degli incrementi dei decessi per il complesso delle cause avvenuti nel periodo 1 marzo 2020 – 15 maggio 2020.

18 giugno 2020

27 maggio 2020 – Vengono diffuse alcune tavole con i decessi per regione per le principali cause di morte e con malattie del sistema respiratorio nel periodo 1 marzo-15 maggio 2017 confrontati con i decessi Covid-19 nello stesso periodo nel 2020

  • La Rilevazione degli eventi demografici di stato civile (modello Istat D.7.A) fornisce mensilmente i dati per comune relativi al numero dei decessi dichiarati presso gli uffici di stato civile del comune in cui è avvenuto l’evento, oltre ad altre informazioni demografiche.
    Per maggiori informazioni:
    www.istat.it/it/archivio/217048
    Per accedere ai dati: POPOLAZIONE/Movimento naturale della popolazione presente
  • La Rilevazione del movimento e calcolo mensile e annuale della popolazione residente riepiloga i movimenti anagrafici mensili (modello Istat D.7.b) relativi alla popolazione residente in ciascun comune. Contiene quindi anche i dati relativi cancellazioni per decesso. I dati fanno riferimento alla data di registrazione dell’atto in anagrafe e non alla data effettiva di morte. I dati della rilevazione mensile sono da considerarsi provvisori fino alla pubblicazione della rilevazione annuale, che avviene nel mese di giugno dell’anno successivo a quello di riferimento (modello Istat P.2).
    Per maggiori informazioni visita la
    pagina web dedicata
    Per accedere ai dati consulta I.Stat  ‘Popolazione e famiglia/Popolazione/Popolazione residente e bilancio’. I dati sono in formato aperto e riutilizzabile.
  • La Rilevazione sui cancellati dall’anagrafe per decesso (modello Istat P.5) raccoglie, per ogni evento, le principali caratteristiche individuali dei deceduti che permettono il calcolo delle principali misure di sopravvivenza della popolazione residente. La rilevazione riguarda tutti i decessi registrati presso l’Anagrafe nel corso del periodo di riferimento ed è un’indagine totale, a cadenza mensile. La diffusione dei dati è annuale avviene nel mese di ottobre successivo all’anno di riferimento.
    I dati sono disponibili sul datawarehouse
    I.Stat attraverso il percorso ‘Popolazione e famiglie\Mortalità’. I dati sono in formato aperto e riutilizzabile.
    I dati di mortalità mensili sono generalmente diffusi con quattro mesi di scarto, dovuti alla raccolta dei dati presso i Comuni che ancora non sono subentrati nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). I dati relativi al numero dei decessi nel 2020 dovrebbero pertanto essere disponibili a partire dal mese di maggio 2020, per i dati di gennaio e così via.
    A fronte dell’emergenza sanitaria in corso, l’Istat sta operando per ottenere un’accelerazione della produzione dei dati di mortalità relativi ai Comuni già subentrati in ANPR e, parallelamente – in condivisione con il Ministero dell’Interno -, sta sollecitando i Comuni non subentrati in ANPR (che si trovano in comprensibile difficoltà organizzativa in questo momento) a fornire nel più breve tempo possibile i dati relativi ai decessi dei primi tre mesi del 2020.
  • La Rilevazione delle cause di morte. Le statistiche di mortalità per causa prodotte dall’Istat si riferiscono alla “Indagine su decessi e cause di morte” e si basano sui modelli individuali (modelli Istat D4 e D4bis). La scheda è in doppia copia per permettere l’invio ai due flussi diversi, statistico (Istat) e sanitario (ASL), così come previsto dalla normativa vigente (DPR 285 del 1990). Sulle schede di morte il medico deve indicare la sequenza morbosa che ha condotto alla morte e gli eventuali altri stati morbosi rilevanti. Una volta compilata la scheda dal medico, essa viene inviata all’ufficio di stato civile del Comune.
    Per la produzione del dato statistico, l’Istat effettua la codifica delle patologie e individua la “causa iniziale di morte”, ovvero quella direttamente responsabile del decesso. A tal fine, l’Istat si avvale delle regole dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità; la causa iniziale di morte viene poi utilizzata per le statistiche ufficiali a livello nazionale e internazionale.
    Ad esempio, nel caso dell’
    Influenza, essa risulta conteggiata in queste statistiche se e solo se è stata certificata dal medico e se risulta essere la “causa iniziale di morte” in base alle regole internazionali di codifica. Se l’Influenza è presente sul certificato ma non è selezionata come causa iniziale di morte, viene codificata come “ causa multipla” ovvero tra le cause che hanno contributo al decesso.
    L’indagine è sottoposta a normativa comunitaria che prevede la diffusione del dato entro 24 mesi dall’anno di riferimento: a dicembre 2019 sono state prodotte le statistiche di mortalità relative ai decessi verificatisi nel 2017, entro la fine del 2020 verrà diffuso il dato relativo al 2018.
    Si sottolinea che i tempi per il rilascio dei dati potranno essere ulteriormente ridotti quando sarà stata attivata la possibilità per i medici di effettuare la certificazione online. Ciò è stato previsto dal DPCM 194/2014 “Regolamento recante modalità di attuazione e di funzionamento dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) e di definizione del piano per il graduale subentro dell’ANPR alle anagrafi della popolazione residente”, per l’attuazione del quale deve ancora essere predisposto un apposito decreto del Ministro dell’Interno che definirà le modalità tecniche per l’attuazione delle innovazioni introdotte.
    Per maggiori informazioni visita la
    pagina web dedicata o ascolta le video-lezioni sulla compilazione delle schede sulle cause di morte da covid-19
    I dati sono disponibili sul datawarehouse I.Stat attraverso il percorso ‘Salute e sanità/Cause di morte’. I dati sono in formato aperto e riutilizzabile.

Certificazione del COVID-19

Data di pubblicazione: 18 giugno 2020

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