Residenza in tempo reale. Dimostrazione del titolo di occupazione dell'alloggio.

Risposta al quesito del dott. Alessandro Corucci

Quesiti
di Corucci Alessandro
30 Giugno 2020

Si chiede gentilmente di fornire chiarimento in merito alle modalità di gestione delle pratiche di residenza in tempo reale per quanto riguarda la dimostrazione del titolo di occupazione dell'alloggio.

La modulistica ministeriale prevede per l'utente la possibilità di dichiarare quale sia il titolo in base al quale chiede la residenza secondo la seguente casistica: ________________________________________________________________________________________________1) Di essere proprietario/a (o comproprietario/a) dell'immobile distinto al catasto………………..(dati catastali) 2) Di essere intestatario/a del contratto di locazione regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate di ________________; in data _________ ; al n. ___________ 3) Di essere intestatario/a di contratto di locazione relativo a immobile di Edilizia Residenziale Pubblica (ATC - Agenzia Territoriale per la Casa, ex IACP, Istituto Autonomo Case Popolari; allegare copia del contratto o del verbale di consegna dell’immobile) 4) Di essere comodatario/a con contratto di comodato d’uso gratuito regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate di ___________ ; in data _______; al n. ___ 5) Di essere usufruttuario/a, in forza del seguente titolo costitutivo:_____________________________________________________ 6 )Di occupare legittimamente l’abitazione in base al titolo di seguito descritto (es. contratto di locazione in corso di registrazione nei primi 30 giorni dalla stipula; coabitazione con altro/a avente titolo: in tal caso inserire i dati relativi; altro) indicare dati utili a consentire verifica da parte Ufficio Anagrafe _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Esclusi in caso dell'ospitalità per il quale viene sempre richiesto consenso scritto del proprietario, si chiede per ciascun caso quanto segue: 1) Quando il richiedente dichiara di essere proprietario dell'immobile indicando i dati catastali dello stesso siamo tenuti a verificare la veridicità di quanto dichiarato? Ad esempio se dichiara di essere proprietario ma in realtà non lo è e il vero proprietario contesta la residenza fatta possiamo essere chiamati in causa per aver proceduto in base alla dichiarazione di residenza fatta falsamente senza avergli mandato avvio del procedimento visto che non sapevamo fosse lui il vero proprietario? 2) Quando il richiedente dichiara di essere titolare di regolare contratto d'affitto registrato in Agenzia Entrate citandone numero e data di registrazione, senza esibire copia del contratto di affitto, siamo tenuti a mandare avvio del procedimento al proprietario del casa?

Siamo tenuti a mandarlo quando il contratto e' intestato solo al capofamiglia ma la residenza viene chiesta anche dalla sua compagna o da dei suoi amici che non sono citati nel contratto?

Di fatto il modulo ministeriale non prevede di dover indicare i dati di reperibilità del padrone di casa fatto che rende difficoltoso contattarlo e inviargli avvii del procedimento.

4) In caso di dichiarazione di titolarità di comodato d'uso registrato in Agenzia Entrate, senza esibirne copia, siamo tenuti a verificare la veridicità della dichiarazione ed inviare avvio del procedimento al proprietario nonostante non conosciamo le sue generalità e i suoi recapiti come nel caso 2?

5) Nel caso dell'usufruttuario stessa questione. Dobbiamo attenerci alla dichiarazione o siamo tenuti a mandare avvio al nudo proprietario? In pratica, si chiede come sia più corretto comportarsi nel caso la dichiarazione venga presentata sotto forma di dichiarazione senza che venga allegato atto di proprietà, contratto di affitto o di comodato o titolo di usufrutto. In questi casi siamo tenuti a mandare avvio del procedimento al proprietario di casa considerato che non ne conosciamo le generalità? In quali responsabilità incorriamo se procediamo alla iscrizione anagrafica attenendoci alla dichiarazione del richiedente?

Risposta

La materia è stata oggetto di intervento da parte del Ministero dell’Interno tramite la circolare 14/2014 con la quale sono state fornite istruzioni circa l’applicazione dell’art.5 della legge 80/2014 e relativo impatto sulla normativa anagrafica.

A tal riguardo il ministero ha previsto la possibilità di applicazione dell’articolo 47 del dpr 445/2000 corredato dalle informazioni necessarie ai fini della verifica delle dichiarazioni sostitutive rese ovvero acquisire la documentazione idonea a dimostrare il titolo di occupazione.

Pertanto, l’ufficiale di anagrafe potrà, alternativamente, accettare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell’art. 47 del dpr 445/2000 ovvero direttamente la documentazione attestante il titolo di proprietà.

 

Con riferimento ai quesiti si ritiene di dover fornire i seguenti elementi:

  1. L’articolo 71 del dpr 445/2000 prescrive la facoltà per le pubbliche amministrazioni, in caso di fondati dubbi, di effettuare idonei controlli sulle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47. Si evidenzia quindi la non obbligatorietà di verifica sistematica. Nel caso in cui emergano discordanze tra quanto dichiarato e la situazione reale, si dovrà inviare specifica informativa alla competente autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 76 del dpr 445/2000.
  2. Si ritiene opportuno, ai sensi dell’art. 7 della legge 241/90, che la comunicazione di avvio del procedimento venga inviata anche al proprietario al fine di consentire allo stesso un eventuale intervento nel procedimento stesso.
  3. In caso di comodato d’uso registrato presso l’Agenzia delle Entrate non sussiste alcun obbligo di verifica circa l’avvenuta registrazione trattandosi, nello specifico, dell’applicazione di una norma tributaria.
  4. Con riferimento all’eventuale verifica del titolo di usufrutto, non sussiste l’obbligo di verifica dovendo limitarsi l’ufficiale di anagrafe all’acquisizione delle informazioni che permettano la verifica stessa nel caso in cui emergano fondati dubbi.

29 giugno 2020       Alessandro Corucci     

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