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Garante per la protezione dei dati personali – 3 aprile 2025
Il Mibact chiama i Comuni a candidarsi quale “Capitale italiana del libro” 2021
Servizi Comunali Manifestazioni culturaliApprofondimento di Amedeo Di Filippo
Il Mibact chiama i Comuni a candidarsi quale “Capitale italiana del libro” 2021
Amedeo Di Filippo
Col Decreto Direttoriale n. 608 del 16 settembre (file allegato) la Direzione generale biblioteche e diritto d’autore del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (Mibact) ha approvato il bando per il conferimento per l’anno 2021 del titolo di “Capitale italiana del libro”. I Comuni hanno 30 giorni di tempo.
Il titolo
L’art. 4 della Legge n. 15/2020 ha previsto l’assegnazione, da parte del Consiglio dei ministri, del titolo di «Capitale italiana del libro», disponendo a tale fine uno finanziamento di 500.000 euro annui. La procedura per l’assegnazione del titolo è stata codificata ad opera del D.M. n. 398 del 10 agosto scorso.
Per dare seguito a queste disposizioni viene ora pubblicato il bando, i cui obiettivi sono il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il contrasto della povertà educativa, il rafforzamento della coesione, dell’inclusione sociale e dello sviluppo della partecipazione pubblica, l’utilizzo delle nuove tecnologie, la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi, il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale, diffondere l’abitudine alla lettura e favorire l’aumento del numero dei lettori, promuovere la frequentazione delle biblioteche e delle librerie, valorizzare le buone pratiche di promozione della lettura, valorizzare la diversità della produzione editoriale, promuovere la dimensione interculturale e plurilingue della lettura nelle istituzioni scolastiche e nelle biblioteche.
La domanda
Possono candidarsi per il conferimento del titolo solo i Comuni, i quali devono presentare, entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando, apposita istanza contenente il progetto culturale, il soggetto o i soggetti incaricati dell’attuazione delle attività, una analisi di sostenibilità economico-finanziaria, gli obiettivi perseguiti e gli indicatori utilizzati per la misurazione. Le risorse possono essere destinate per interventi strutturali, acquisto di libri per iniziative di lettura e promozione, formazione degli operatori della filiera del libro e delle istituzioni partecipanti al progetto, acquisto o noleggio di attrezzature e supporti informatici.
Le candidature saranno valutate da una apposita giuria composta da 5 esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura e dell’editoria, che esamina le candidature e individua fino a 10 progetti finalisti, valutando la coerenza del progetto rispetto alle finalità e agli obiettivi del bando, l’efficacia del progetto, la previsione di forme di cofinanziamento pubblico, l’innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie, l’eventuale sottoscrizione di un “Patto locale per la lettura”, la capacità di promuovere le città attraverso la valorizzazione della cultura del libro e dei festival letterari, gli impatti concreti e prevedibili del progetto sul medio-lungo periodo.
Le risorse
A seguito della valutazione finale, entro il 30 novembre del 2020 la giuria sottopone al Ministro il progetto della città proposta come «Capitale italiana del libro», corredato di una relazione motivata, che viene finanziato entro il limite di spesa di 500.000 euro in due tranche di pari importo erogate rispettivamente entro il 31 marzo e il 31 luglio del 2021. La Capitale provvede alla redazione di un primo rapporto entro il 31 maggio 2021, propedeutico all’erogazione della seconda tranche del contributo di cui all’articolo precedente, e di un rapporto finale entro il 31 marzo 2022, nel quale si dà conto dei risultati raggiunti nell’anno di riferimento e del grado di realizzazione degli obiettivi previsti nel dossier di candidatura.
19 settembre 2020
Garante per la protezione dei dati personali – 3 aprile 2025
Presentata dalla dott.ssa Grazia Benini e da Gioele Dilevrano
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