Risposta al quesito del Dott. Eugenio De Carlo
QuesitiAbbiamo indetto una gara di appalto integrato (progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori) di importo pari ad € 3.500.000 circa. C'è un operatore economico di uno stato estero appartenente all'Unione Europea che è intenzionato a partecipare. Il bando di gara consente la partecipazione con presentazione di documentazione conforme alle normative vigenti nei rispettivi Paesi, unitamente ai documenti tradotti in lingua italiana da traduttore ufficiale, che ne attesta la conformità al testo originale in lingua madre (ex art. 62 del DPR 207/2010). Nello specifico vi chiedo se disponibili istruzioni operative su come dovrà regolarsi la commissione nella disamina della documentazione in particolare per quella amministrativa.
Non risultano istruzioni operative, in quanto ogni seggio di gara, eventualmente avvalendosi del supporto di esperti (avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti ecc.) per l'esame dei documenti stranieri e in relazione al relativo ordinamento, valutano gli stessi ai fini della verifica del rispetto delle regole di partecipazione alle gare, in quanto idonea a dimostrare il possesso di tutti i requisiti prescritti per la qualificazione e la partecipazione alle gare degli operatori economici italiani.
In particolare, ai fini dei requisiti professionali, l'art. 83 comma 3 del Codice dei contratti dispone che i concorrenti alle gare, se cittadini italiani o di altro Stato membro residenti in Italia, devono essere iscritti nel registro della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura o nel registro delle commissioni provinciali per l'artigianato, o presso i competenti ordini professionali. Al cittadino di altro Stato membro non residente in Italia, è richiesta la prova dell'iscrizione, secondo le modalità vigenti nello Stato di residenza, in uno dei registri professionali o commerciali di cui all'allegato XVI, mediante dichiarazione giurata o secondo le modalità vigenti nello Stato membro nel quale è stabilito ovvero mediante attestazione, sotto la propria responsabilità, che il certificato prodotto è stato rilasciato da uno dei registri professionali o commerciali istituiti nel Paese in cui è residente. Nelle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di servizi, se i candidati o gli offerenti devono essere in possesso di una particolare autorizzazione ovvero appartenere a una particolare organizzazione per poter prestare nel proprio Paese d'origine i servizi in questione, la stazione appaltante può chiedere loro di provare il possesso di tale autorizzazione ovvero l'appartenenza all'organizzazione.
16 ottobre 2020 Eugenio De Carlo
ANAC - 30 maggio 2025
ANAC – 29 maggio 2025 (Parere di precontenzioso n. 203 del 21 maggio 2025)
Risposta della Dott.ssa Grazia Benini
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