Approfondimento sulle modifiche al Codice dei Contratti previste dal “Dl Infrastrutture”
ANCI – 29 maggio 2025
Acquisizione e monitoraggio dei Piani anticorruzione nella nuova Piattaforma ANAC
Servizi Comunali Piano nazionale anticorruzioneApprofondimento di Pietro Alessio Palumbo
Acquisizione e monitoraggio dei Piani anticorruzione nella nuova Piattaforma ANAC
Pietro Alessio Palumbo
A partire dal 2 Novembre sulla Piattaforma online per l'acquisizione dei Piani triennali anticorruzione sono stati aggiunti i moduli grazie ai quali è possibile inserire i dati relativi al monitoraggio dell’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e della trasparenza.
Il sistema di acquisizione e monitoraggio delle misure preventive della corruzione si inserisce nel quadro della lotta alla corruzione e per la buona amministrazione con l’ottica di raccogliere in modo continuo e sistematico le informazioni riguardanti la definizione della pianificazione, la programmazione delle misure e loro attuazione.
Per mezzo dell’acquisizione di tali informazioni, l’ANAC ha così la possibilità di ottenere una panoramica completa dell’attuazione della normativa da parte di enti e pubbliche amministrazioni, consequenzialmente ottimizzando il proprio supporto.
A ben vedere l’inserimento dei dati produce vantaggi anche per gli enti stessi dal momento che consente di migliorare la consapevolezza dei requisiti di metodo più rilevanti per la strutturazione del Piano anticorruzione.
Per altro verso la compilazione annuale consente al Responsabile anticorruzione di monitorare i progressi e gli sviluppi metodologici e di attuazione del proprio Piano triennale anche per la stesura della Relazione annuale.
Il Sistema
Innanzitutto per accedere al sistema è necessario il possesso delle credenziali ANAC per il profilo Responsabile anticorruzione o suo assistente che si badi non deve necessariamente corrispondere al Referente RPCT: la funzione dell’ “Assistente” è infatti unicamente di coadiuvare il Responsabile nella compilazione dei moduli.
A ben vedere il sistema è concepito nell’ottica di rilevare le informazioni riguardanti il Piano triennale e la sua attuazione da parte di chi stesso ha contribuito alla sua strutturazione, dal che l’ANAC ha scelto di articolare le domande in maniera tale da non porre nelle condizioni di “auto-valutarsi”, bensì di segnalare la presenza o insussistenza nel Piano dei requisiti di metodo richiesti nel Piano Nazionale.
Anagrafiche e competenze del RPCT
L’acquisizione dei dati avviene tramite moduli strutturati in sezioni e sotto-sezioni. Il modulo Anagrafica è il primo dei moduli da compilare e si compone dell’anagrafica dell’ente; del responsabile; delle competenze. Con particolare riguardo all’anagrafica del Responsabile, tra le domande principali il compilatore deve riempire alcuni campi relativi alla qualifica, posizione, data inizio incarico quale Responsabile anticorruzione dell’ente. Circa la sezione competenze si evidenziano alcune informazioni circa le abilità del Responsabile anticorruzione con particolare riguardo alla formazione universitaria, post universitaria, esperienze lavorative.
Il modulo Piano Triennale
Il modulo del Piano deve essere compilato annualmente successivamente all’approvazione del PTPCT.
Segnatamente il coinvolgimento dell’organo politico, e il suo supporto nella messa in opera delle strategie anti-corruttive è la base di un Piano anticorruzione davvero efficace. Dal che le domande della sezione riguardante la redazione e approvazione del PTPCT sono indirizzate alla comprensione del suddetto coinvolgimento e di altri titolari di interessi alla buona amministrazione dell’ente (c.d. stakeholders).
Fondamentale è anche il coinvolgimento di tutta la struttura organizzativa nel processo redazione del PTPCT: a ciò sono indirizzate specifiche domande sulla partecipazione di tutti gli “attori”, con speciale riguardo al RPCT stesso e ai suoi Referenti, ma anche alle altre figure apicali e di responsabilità dell’ente.
Su questa linea la progettazione e implementazione di un efficace sistema di monitoraggio è di particolare importanza. Alla verifica di quest’ultimo aspetto sono indirizzate le apposite domande.
Per altro verso necessita il coordinamento tra il Piano anticorruzione e gli altri strumenti di programmazione. In special modo col Piano performance. Da ciò apposite domande sulla presenza di obiettivi strategici ed operativi comuni e sinergici in tema di lotta alla corruzione e per la trasparenza.
Per quanto concerne l’analisi del contesto esterno con essa si entra nel merito delle metodologie “ambientali” con cui l’ente ha delineato le proprie strategie anti-corruttive. Le domande sono di tal guisa rivolte alla esplicitazione delle fonti dei parametri utilizzati in tale delicato approfondimento.
Allo stesso tempo le domande riguardanti l’analisi del contesto interno “indagano” in primis per mezzo di dati organizzativi (dinamiche organizzative che possono influenzare le “sensibilità” della struttura).
Importante è anche la parte relativa alla mappatura dei processi. Si deve procedere all’indicazione del numero dei processi mappati con relativa descrizione per attività e responsabilità.
Le domande della sezione valutazione del rischio fanno poi riferimento alla seconda fase della messa in atto del processo di gestione del rischio e riguardano le modalità con cui l’ente ha proceduto all’identificazione degli eventi rischiosi e all’individuazione della metodologia utilizzata per la valutazione dell’esposizione al rischio dei processi e degli eventi pericolosi.
Il trattamento del rischio rappresenta l’ultima fase del processo di gestione del rischio, momento in cui gli enti, individuati i rischi cui sono potenzialmente esposti, progettano le misure adeguate. In tal verso le domande in interesse sono indirizzate all’acquisizione delle informazioni relative alle modalità di previsione e programmazione delle misure generali di prevenzione della corruzione all’interno del Piano anticorruzione.
Il sistema propone un elenco di misure “generali” le quali necessariamente dovranno essere selezionate. Diversamente le domande della sezione sulla previsione di misure “specifiche” sono relative alle misure che si caratterizzano per il fatto di incidere su problemi specifici individuati tramite l’analisi del rischio.
Le misure generali devono essere individuate e progettate al fine di poter incidere sul sistema complessivo della prevenzione della corruzione intervenendo in materia trasversale sull’intera amministrazione.
Infine le domande della sezione dedicata alla trasparenza sono finalizzate all’acquisizione delle informazioni in materia di trasparenza che, come noto, devono essere contenute all’interno di una sezione specifica dello stesso Piano triennale.
Monitoraggio e attuazione
Il modulo “Monitoraggio attuazione” è diretto ad acquisire le informazioni relative al monitoraggio sull’attuazione e sull’idoneità delle misure di prevenzione della corruzione contenute nel Piano triennale.
Dal che il modulo in questione deve essere completato dopo la compilazione del modulo del Piano Triennale con particolare riferimento alle misure di prevenzione della corruzione programmate all’interno del PTPCT.
La sua compilazione – si badi – è propedeutica alla definizione della Relazione annuale del Responsabile anticorruzione che potrà essere scaricata dopo aver inserito le informazioni richieste nelle sezioni di cui è composto il modulo Monitoraggio attuazione.
In particolare la macro-sezione Monitoraggio misure generali ha ad oggetto la rendicontazione dello stato di attuazione e di idoneità delle misure generali in fase di programmazione.
Nello stesso verso sono volte le domande della macro-sezione Monitoraggio Misure specifiche: una “indagine” sugli effetti che il complesso delle misure specifiche attuate ha avuto sull’ente coinvolto.
In altre parole (come per il monitoraggio misure generali) la loro incidenza sulla qualità dei servizi e loro efficienza, sul funzionamento dell’amministrazione e relazioni con i cittadini, sulla “diffusione della cultura della legalità”.
La macro-sezione “dati generali” ha invece ad oggetto una batteria di domande indirizzate a delineare un quadro generale sull’adeguatezza del sistema di prevenzione della corruzione dell’ente.
Le domande sono rivolte ad esempio ad indagare aspetti quali la manifestazione di eventi corruttivi, l’avvio di procedimenti penali o disciplinari (riconducibili a fenomeni corruttivi in senso ampio e non solo penalmente rilevanti).
Particolare interesse hanno sul piano “culturale” le domande poste nella sezione dedicata alle considerazioni generali sull’idoneità dell’attuazione del PTPCT e del ruolo del RPCT.
Sono proposte una serie di domande sulla consapevolezza del fenomeno corruttivo, sulla capacità di scoprire casi di corruzione, sulla “reputazione” dell’ente.
La Relazione annuale
Dopo aver completato l’inserimento dei dati nei moduli Anagrafica, Piano Triennale e Monitoraggio attuazione è possibile scaricare un documento in formato word contente la bozza del Relazione Annuale che il Responsabile anticorruzione dell’ente è tenuto a stilare annualmente.
Si badi che ancorché il documento in parola sia modificabile, il Responsabile anticorruzione non deve alterne i dati.
Può integrare il contenuto aggiungendo altre note, può ottimizzarne la formattazione e presentazione, ma non può cambiarne il contenuto di sostanza.
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