Approfondimento di Luigi Oliveri

Approfondimento di Luigi Oliveri                                                                                              

Reato di corruzione

Luigi Oliveri

Accettare regali di modico valore può implicare per il pubblico dipendente la commissione del reato di corruzione.

La Corte di cassazione, con la sentenza della Sezione IV penale, n. 34362/2020 evidenzia un elemento che ancora sfugge a molti: la differenza tra la "corruzione amministrativa" o, più semplicemente le “misure di salvaguardia dal conflitto di interessi”, di cui si occupa la legge 190/2012 con l’ulteriore impianto “anticorruzione”, rispetto alla fattispecie penale della corruzione.

Spiegano gli ermellini: “in tema di corruzione, la dazione di regali che siano correlati alla definizione di una pratica amministrativa, cui é interessato il privato, non può essere definita quale regalia "d'uso" idonea a legittimarne, ove sia anche di modico valore, la relativa accettazione da parte del dipendente pubblico, ai sensi del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al d.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 e del precedente d.m. 28 novembre 2000. (Sez. 6, n. 49524 del 03/10/2017, Scapolan, Rv. 271496)”.

Nel caso esaminato, un dipendente delle dogane era stato accusato di corruzione e falso in atto pubblico e sottoposto ad un periodo di detenzione preventiva; poi, rimesso in libertà è stato assolto e dopo il suo decesso gli eredi hanno presentato la richiesta di risarcimento del danno per ingiusta detenzione.

Tale richiesta è stata però rigettata dal giudice di merito, e confermata dalla Cassazione, per la “colpa grave” manifestata dal dipendente nello svolgere gli atti del proprio ufficio: infatti, i regali (pezzi di carne macellata, ricevuti da aziende sottoposte ai controlli proprio sulle carni di competenza dell’ufficio di appartenenza dell’impiegato accusato e poi assolto) non erano connessi a semplici “usi”, ma finalizzati a “controlli troppo benevoli sulla merce”.

Non basta da sola ad escludere responsabilità anche solo potenziali, dunque, la previsione astratta contenuta nel codice etico aziendale o quella generale prevista dall’articolo 4, comma 5, del dPR 62/2013, ai sensi del quale si possono qualificare di “modico valore” regali fino a 150 euro o fino a tetti ancor minori, stabiliti da ciascuna amministrazione.

Il modico valore del regalo lo rende astrattamente ammissibile ai fini delle regole di prevenzione della corruzione poste dalla disciplina di cui alla legge 190/2012 e il restante impianto (composto dai piani nazionali e di singolo ente di prevenzione della corruzione). Ma, la disciplina della legge 190/2012 è distinta ed autonoma da quella penale.

Infatti, se il regalo, per quanto di valore inferiore ai tetti posti dai codici etici, è comunque volto ad ottenere dal lavoratore pubblico atti contrari al dovere d’ufficio o benefici comunque particolari, in ogni caso si travalica il confine della disciplina di prevenzione della corruzione, per giungere a quella penalistica.

9 dicembre 2020