Approfondimento di Matteo Barbero

Approfondimento di Matteo Barbero                                                                                                          

Variazioni del fondone con il dubbio sul parere dei revisori

Matteo Barbero

L’art. 2, comma 3 del D.L. 154/2020 ha disposto che “Le variazioni di bilancio riguardanti l'utilizzo delle risorse trasferite dal Bilancio dello Stato connesse all'emergenza COVID-2019 possono essere deliberate dagli enti locali sino al 31 dicembre 2020 con delibera della giunta.” La norma riguarda, quindi, non solo le nuove somme messe a disposizione per l’emergenza alimentare, ma soprattutto  l’utilizzo delle somme del fondone, per il quale già il comma 5 dell’articolo 39 del D.L. 104/2020 aveva previsto la possibilità di effettuare variazioni di bilancio oltre il 30 novembre, ma entro fine anno.  Ci si interroga se per tali variazioni occorra la ratifica consiliare ed il parere dell’organo di revisione economico-finanziaria. Sulla prima questione prevale la tesi negativa in quanto la norma non rinvia alla disciplina (art. 175, comma 4 e 5 del TUEL) delle variazioni di urgenza da parte della Giunta con successiva ratifica da parte del Consiglio che, in ogni caso dovrebbe avvenire entro la fine dell’esercizio, cioè in tempi strettissimi. Sulla seconda si è registrata la netta presa di posizione dell’Ancrel, la quale ritiene che in questo caso specifico il parere dell’organo di revisione sia obbligatorio. Ciò anche alla luce del fatto che i revisori sono tenuti a certificare l’utilizzo di tali somme per far fronte alle reali minori entrate al netto delle minori spese e tenuto conto delle maggiori spese Covid-19 in base a quanto previsto dall’articolo 39 del D.L. 104/2020. Si tratta, evidenzia Ancrel, di una certificazione complessa, ben più complessa di quella del pareggio di bilancio. È pertanto fondamentale per gli equilibri 2020 e per l’impostazione del bilancio di previsione 2021-2023 valutare l’impatto di questi fondi, tenuto conto della possibilità di riportarsi nel 2021 l’eventuale surplus sotto forma di avanzo vincolato, anche presunto (si veda l’altra recensione). Ancrel invita tutti gli iscritti a richiedere ai propri enti di sottoporre a parere preventivo le proposte deliberative aventi ad oggetto le suddette variazioni di bilancio, nonché a chiedere che, anche in sede di riaccertamento ordinario, sia condotta un’attenta istruttoria da parte dei responsabili degli enti sugli effetti delle politiche autonome e sulla quantificazione delle maggiori e minori spese Covid-19. La tesi di Ancrel pare condivisibile, anche se la richiamata previsione si presta anche a letture diverse e più orientate alla semplificazione. Tuttavia, pare ragionevole coinvolgere il più possibile i revisori in una fase così delicata della gestione finanziaria degli enti. In ultimo, si ricorda che la variazione contabile deve rispettare quanto indicato dal citato art. 39, laddove si afferma che le risorse: “sono contabilizzate al titolo secondo delle entrate dei bilanci degli enti alla voce del piano dei conti finanziario E.2.01.01.01.001 «Trasferimenti correnti da Ministeri», al fine di garantire l'omogeneità dei conti pubblici il monitoraggio a consuntivo delle minori entrate tributarie».

14 dicembre 2020