Risposta al quesito del Dott. Ennio Braccioni
QuesitiNel 2020 sono state accreditate somme per progettazioni e per lavori pubblici previsti nell'annualità 2021 e non nel 2020. Tali somme, quindi, sono state incassate, ma confluiscono nell'avanzo di amministrazione vincolato. Si chiede come operare in quanto l'Ente è in disavanzo e quindi viene meno anche la possibilità di applicare l'avanzo vincolato in esercizio provvisorio, previa approvazione del prospetto del risultato di amministrazione presunto, se non nel limite della quota accantonata dell'anno. Se non erro, c'è una richiesta di emendamento nella legge di bilancio per superare questo limite. Ci sono novità? Come si potrebbe operare?
Si conferma che la disciplina dell'utilizzo delle quote vincolate accantonate, vincolate e destinate dell'avanzo di amministrazione è contenuta nei commi 897 e 898 dell'art. 1 della legge n. 145/2018 (legge di bilancio 2019); per quanto concerne gli enti in disavanzo, dette disposizioni prevedono che nel caso in cui l'importo della lettera A) del prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione risulti negativo o inferiore alla quota minima obbligatoria accantonata nel risultato di amministrazione per il fondo crediti di dubbia esigibilità e per il fondo anticipazione di liquidità, l'importo utilizzabile non può superare l'importo del disavanzo da recuperare iscritto nel primo esercizio del bilancio di previsione.
In deroga a tali prescrizioni il comma 823 della legge n. 178/2020 (legge di bilancio 2021) prevede la possibilità di utilizzare la quota vincolata dell'avanzo prescindendo dai limiti suddetti, ma con esclusivo riferimento alla quota dell'avanzo vincolato derivante dalle risorse del cosiddetto "Fondone" (fondo per l'esercizio delle funzioni degli enti locali di cui all’articolo 106 del d.l. n. 34/2020 e articolo 39 del d.l. n. 104/2020) non utilizzate nell'esercizio.
20 gennaio 2021 Ennio Braccioni
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
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