Marciapiede realizzato dal comune su particelle di terreno di proprietà dei singoli soggetti

Risposta al quesito dell'Avv. Lorella Martini

Quesiti
di Martini Lorella
06 Febbraio 2021

Nel corso del 2014 il Comune ha realizzato  dei marciapiedi facendo firmare ai proprietari una sorta di liberatoria/autorizzazione ma senza mai espropriare l'area (intendo con apposito procedimento ) né tanto meno ha mai frazionato ed acquistato quelle particelle. Quindi di fatto il marciapiede è realizzato su particelle di terreno di proprietà dei singoli soggetti.

Una signora nel 2018 (quindi dopo la realizzazione del marciapiede) ha acquistato una di queste aree edificabili nel 2018 (quindi con i marciapiedi già realizzati). Da tempo sollecita il frazionamento e l’acquisto delle particelle da parte del Comune. Nel 2020 l’amministrazione ha incaricato un tecnico per fare il frazionamento di quel pezzetto di terra ove insiste il marciapiede ma senza  procedere all’acquisto della proprietà delle particelle in questione mediante atto notarile.

Mi vedo recapitare a fine anno una richiesta di rimborso dell’imu pagata su questa porzione di terreno ove insiste il marciapiede . Si tratta ovviamente di pochi euro ma mi preme conoscere il comportamento corretto da adottare come ufficio tributi.

Devo o no procedere al rimborso delle somme IMU versate su queste porzioni di terreno ove insiste il marciapiede?

Esiste  giurisprudenza di riferimento?

Risposta

Per come esposti i fatti in quesito, da un lato, la signora che ora richiede il rimborso non ha espresso alcuna liberatoria/autorizzazione e verosimilmente tale sorta di accordo intervenuta con altri e/o precedenti proprietari non è a questa opponibile.

Dall’altro, la titolarità del diritto reale che costituisce presupposto per l’applicazione dell’IMU è sempre in capo alla signora che, dal punto di vista tributario, rimane soggetto passivo d’imposta.

E’ evidente però l’“ingiustizia sostanziale” nell’applicazione del tributo per la parte di strada destinata a marciapiede. L’applicazione dell’imposta per tale metratura genera un danno in capo alla signora, quantificabile nella relativa IMU pagata, che potrebbe essere fatta valere in sede civilistica.

In conclusione, la richiesta della signora è sostanzialmente corretta solo che, ad avviso della scrivente, a voler essere giuridicamente precisi, lo strumento da utilizzarsi per rispondere all’istanza della contribuente non sarebbe quello del “rimborso tributario”, bensì del “rimborso civilistico”.

Se però, come esposto, gli importi in questione sono esigui, per motivi di semplificazione, il Comune potrebbe anche pensare di procedere con il rimborso tributario, purchè si attivi nel più breve tempo possibile per formalizzare la situazione di fatto esistente e ad acquisire le particelle su cui insiste il marciapiede, in modo tale da non trovarsi più di fronte ad analoga situazione. 

3 febbraio 2021           Lorella Martini

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