Risposta al quesito del Dott. Luigi D'Aprano
QuesitiAvendo effettuato un avviso di accertamento per IMU e TASI anno 2015 ad una società di eolico la quale ha presentato istanza di accertamento con adesione nella quale ha proposto, considerato che le rendite catastali degli impianti sono sub iudice in quanto la corte di Cassazione ha rinviato il tutto alla CTR, di pagare l'IMU e la TASI ricalcolate su un valore della rendita catastale ridotto forfettariamente del 20% oltre interessi, senza l'applicazione delle sanzioni. Nel caso in cui la CTR dovesse stabilire un valore delle rendite superiori a quello sulla base del quale verrebbe operato il ricalcolo delle imposte locali, la società si impegna da subito a versare la differenza d'imposta e gli interessi.
Si chiede se l'Ente possa accettare queste condizioni e soprattutto se sia possibile rinunciare alle sanzioni.
L’Ufficio può legittimamente adempiere a quanto deciso dalla CTR e dall’Agenzia delle Entrate riguardo l’attribuzione di rendita. Vista la particolare situazione con evidente incertezza della determinazione della base imponibile corretta su cui determinare l’imposto potrebbe essere riconosciuta la c.d. “buona fede” ai sensi dell’art. 10 Legge 212/2000 (Statuto del contribuente) attraverso la non applicazione delle sanzioni.
30 marzo 2021 Luigi D’Aprano
Dipartimento per la trasformazione digitale – 29 maggio 2025
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Risposta della Dott.ssa Ylenia Daniele
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