Risposta al quesito del Dott. Fabio Bertuccioli
QuesitiSi chiede di conoscere quale procedura adottare nel caso in cui un professionista sia deceduto prima di fatturare una prestazione effettuata al comune.
In tale ipotesi gli eredi, mantenendo aperta la partita IVA del de cuius, procederanno a fatturare tale prestazione e poi ad incassarla.
L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 11.03.2019, n. 34/E, ha chiarito che, in presenza di fatture da incassare o prestazioni da fatturare, gli eredi non possono chiudere la partita Iva del professionista defunto sino a quando non sono incassate tutte le parcelle. L'erede del professionista può tenere in vita la partita Iva del de cuius anche oltre i 6 mesi dal decesso, al fine di poter “fatturare” le prestazioni poste in essere dal de cuius stesso prima della morte.
I compensi per le prestazioni effettuate dal defunto e percepiti dagli eredi sono redditi di lavoro autonomo tassati secondo il principio di cassa con tassazione separata, salvo la facoltà per la tassazione ordinaria in base all'art. 16, c. 3 del Tuir; su tali compensi i sostituti d'imposta devono effettuare la ritenuta d'acconto (art. 25 D.P.R. 600/1973).
17 giugno 2021 Fabio Bertuccioli
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Risposta del Dott. Giancarlo Menghini
Risposta del Dott. Cristoforo Di Lorenzo
Risposta della Dott.ssa Ylenia Daniele
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