Pubblicazioni di matrimonio detenuto

Risposta al quesito del Dott. Roberto Gimigliano

Quesiti
di Gimigliano Roberto
28 Luglio 2021

Un detenuto, condannato all'ergastolo, può contrarre matrimonio e, quindi, poter eseguire a tal fine anche le pubblicazioni? Nel caso, occorrono autorizzazioni particolari, eventualmente dalla magistratura di sorveglianza?

Risposta

Partiamo dal presupposto che le pubblicazioni di matrimonio possono essere fatte anche da persona che abbia ricevuto dagli sposi o da uno di essi uno specifico incarico (art. 96 del c.c.) e che ai sensi dell'art. 50 del D.P.R. 396/2000, lo speciale incarico debba risultare nei modi indicati nell'art. 12, comma 7 del D.P.R. 396 il quale precisa che le parti interessate possano farsi rappresentare da persona munita di procura speciale risultante da scrittura privata, nelle ipotesi di pubblicazione di matrimonio nessuna norma prevede che la procura debba avvenire per atto pubblico o per scrittura privata autenticata.

Ne consegue che lo sposo detenuto potrà delegare una terza persona, o la stessa futura sposa, a intervenire, anche in nome dello sposo impedito, davanti all'ufficiale dello stato civile. L'incarico, quindi, va predisposto su un foglio che non sconta alcun bollo con documento di identità allegato

I Moduli 1 e 3 allegati al Formulario Ufficiale approvato con D.M. 5-4-2002 non richiamano l'atto pubblico e spiegano come formare il verbale di pubblicazione anche nella ipotesi in cui si presentasse solamente la sposa in nome proprio e in nome e per conto dello sposo rappresentato.

Nel caso delle pubblicazioni di matrimonio tra sposi di cui uno in stato di detenzione l'impedimento determinato dalla detenzione non rappresenta e non deve e può essere un ostacolo per le suddette formalità.

La soluzione ideale potrebbe essere data da un eventuale permesso ad uscire dal carcere onde recarsi alla sede comunale, in tale circostanza, il problema nemmeno si porrebbe a livello di stato civile.

Una volta eseguite le pubblicazioni, resta il problema della celebrazione del matrimonio che verrebbe celebrato fuori della Casa comunale alla stregua di un matrimonio in imminente pericolo di vita. Per la fattispecie non vi sono indicazioni precise, ma la logica e l’analogia con le altre forme di matrimonio che avvengono fa sì che anche per il caso di matrimonio con soggetto in stato di detenzione è possibile procedere alla celebrazione, (segretario comunale nel luogo in cui si trova lo sposo impedito, unitamente a 4 testimoni) “formula 118”.

Il detenuto può sempre chiedere di sposarsi in carcere. La detenzione costituisce senza dubbio un’ipotesi di ‘impedimento giustificato’ che consente all’ufficiale di stato civile e al segretario comunale di celebrare il matrimonio fuori del Comune, seppur alla presenza di quattro testimoni; a tutela della riservatezza dei coniugi, nell’atto di stato civile non sarà riportato che il matrimonio è avvenuto in carcere.

26 luglio       Roberto Gimigliano

 

Per i clienti Halley: ricorrente QD n. 1833 - sintomo n. 1864

 

Indietro

Quesiti

Non hai trovato le informazioni che stavi cercando?

Poni un quesito ai nostri esperti

CHI SIAMO

La posta del Sindaco è rivolto ad amministratori ed operatori degli enti locali: ricco di contenuti sempre aggiornati, il cuore del portale risiede nella possibilità di accedere, in modo semplice e veloce, ad approfondimenti, informazioni, adempimenti, modelli e risposte operative per una gestione efficiente e puntuale dell'attività amministrativa.

La Posta del Sindaco - ISSN 2704-744X

HALLEY notiziario

INFORMAZIONI

Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale

In collaborazione con:

la posta del sindaco

CONTATTI

Email

halley@halley.it

Telefono

+39 0737.781211

×