Richiesta accesso atti (verbali elezioni RSU) da organizzazione sindacale, senza rappresentanza nell’Ente
Risposta del Dott. Angelo Maria Savazzi
Risposta al quesito del Dott. Eugenio De Carlo
QuesitiTizio ha ricevuto dall’ufficio di polizia locale un verbale (sanzione amministrativa) per tardiva comunicazione di ospitalità (stranieri).
Lo stesso Tizio presenta conseguentemente in Comune una istanza di accesso documentale (L.241/90) chiedendo copia di tutte le comunicazioni di ospitalità presentate all’Ente dal 2011 in poi (non le proprie, ma di tutti). La motivazione è quella di poter predisporre il ricorso (scritto difensivo) sul verbale nei confronti della Prefettura.
Ad avviso dello scrivente ufficio l’accesso è da negare per due motivi:
Si richiede parere sul punto e si chiede altresì.
E qualora il soggetto riformulasse la richiesta e la presentasse come accesso civico generalizzato? Sulla scorta di alcune sentenze pare che anche l’ipotesi di accesso civico generalizzato deve tener conto del fatto che non può essere effettuato un controllo di tipo ispettivo nei confronti di un ufficio comunale.
La richiesta è inammissibile sotto più profili, tra i quali, come riportato nel quesito, la circostanza che in relazione ai documenti richiesti non vi è un interesse immediato e diretto, né tantomeno concreto, dell’istante rispetto allo stesso nonché quella che la richiesta appare ingiustificatamente massiva. In tale senso la giurisprudenza (ad es., Cons. Stato, sez. VI, sentenza del 25.8.2017, n. n°4074), ha affermato che il diritto di accesso non è assoluto e incondizionato, ma subisce alcuni temperamenti, non potendosi tradurre in un controllo generalizzato sulla legittimità dell'azione amministrativa, ma deve essere strumentale alla tutela di un interesse personale di chi lo richiede.
Pertanto, non è ammissibile una richiesta massiva di documenti di cui non è plausibilmente dimostrata l'idoneità a spiegare effetti diretti o indiretti nei confronti dell'istante, che si limita ad affermare genericamente che l’ottenimento di tale documentazione avrebbe permesso una ricostruzione più precisa delle circostanze di fatto, consentendole di meglio tutelare i propri diritti davanti alle competenti sedi. Se deve escludersi che la titolarità del diritto d’accesso risieda soltanto in una situazione funzionale all'esercizio di un interesse giuridicamente protetto e suscettibile di tutela giurisdizionale, la richiesta di accesso deve pur tuttavia sempre basarsi su un interesse percepibile concreto ed attuale.
Analogamente, anche per l’accesso civico la richiesta massiva di documentazione non è ammissibile quando tale e contraria alla buona fede in quanto crea danni alla funzionalità degli uffici comunali (Cons. Stato, sentenza n. 5702/2019).
Ma anche a voler ammettere e non concedere la richiesta, questa deve comunque fare i conti con i controinteressati, sostenendo la parte interessata i costi per le comunicazioni da parte dell’Ente, e con la tutela della riservatezza dei dati personali contenuti nei documenti richiesti quale interesse che nel bilanciamento dei contrapposti interessi certamente ha un peso rilevante nella materia di che trattasi in quanto riguardante la condizione soggettiva e lo status delle persone interessate.
10 settembre 2021 Eugenio De Carlo
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Risposta del Dott. Angelo Maria Savazzi
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