Pagamento fattura

Nel caso in questione si ritiene corretto procedere con l’emissione di mandato e reversale a compensazione sulla fattura per l'importo totale.

Tuttavia si è dell’avviso che l’operazione sia assoggettabile al regime IVA ordinario, e di conseguenza non sia necessario da parte dell’ente riversare l’IVA al Comune, poiché l’imposta si trova già nella disponibilità del fornitore ed il rapporto ha luogo tra due soggetti entrambe assoggettati al regime dello split payment.

Ciò sulla base di quanto illustrato dalla Circolare n. 27/E del 7 novembre 2017:

“Si è dell’avviso, inoltre, che la disciplina della scissione dei pagamenti non sia applicabile nelle operazioni svolte tra PA e Società - entrambe destinatarie del meccanismo della scissione dei pagamenti - ogni qual volta l’assenza di pagamento del corrispettivo nei confronti del fornitore trovi la sua giustificazione nella compensazione tra contrapposti rapporti di credito. Anche in questo caso, pur in assenza di una disciplina speciale contenuta in una norma primaria o secondaria, il fornitore (PA e Società) ha già nella propria disponibilità il corrispettivo spettantegli e, considerata l’affidabilità fiscale delle Parti (entrambe riconducibili all’ambito soggettivo della scissione dei pagamenti), l’esclusione dell’applicazione della scissione dei pagamenti appare in linea alla logica della semplificazione degli adempimenti, in assenza di concreti rischi di inadempimento  degli obblighi di versamento”.

La mancata applicazione dello split payment comporta per il comune l’obbligo di richiedere al fornitore l’emissione di nota di credito a storno totale della fattura originaria e contestuale emissione di fattura con IVA esposta (regime normale).

28 ottobre 2021           Fabio Bertuccioli

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