PNRR – Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie

250 milioni di euro dal PNRR alle Amministrazioni locali per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie

Servizi Comunali Bilancio Tutela ambientale
di La Posta del Sindaco
21 Gennaio 2022

Tra i bandi in scadenza al 28 febbraio (data prorogata rispetto al termine del 24 gennaio 2022 previsto originariamente nell’avviso), segnaliamo l’avviso del Ministero del Sud e Coesione Territoriale che prevede 250 milioni di euro dal PNRR alle Amministrazioni locali per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione.

Risorse e criteri
Le risorse puntano alla riqualificazione di intere aree ed alla valorizzazione di beni confiscati alle mafie a beneficio della collettività e delle nuove generazioni.
Sono previsti criteri premiali, si spiega nell’avviso, in particolare per la valorizzazione con finalità di Centro antiviolenza per donne e bambini, o case rifugio e per la valorizzazione con finalità per asili nido o micronidi.
Ulteriori 50 mln di euro serviranno ad individuare, attraverso una concertazione tra vari attori altri progetti che, per caratteristiche proprie, richiedano l’intervento di più soggetti istituzionalmente competenti.
In caso di dubbi da parte dei proponenti, è possibile presentare richieste di chiarimento entro i dieci giorni lavorativi antecedenti la chiusura dei termini di presentazione delle domande di partecipazione a bando.beniconfiscati@agenziacoesione.gov.it con lo specifico oggetto: “Avviso pubblico valorizzazione beni confiscati a valere sul PNRR”.

Misura del singolo finanziamento - Modalità operative
Le risposte saranno pubblicate nelle Faq dell’Agenzia per la coesione territoriale. E sono appunto le Faq aggiornate a metà gennaio a specificare che la misura massima di finanziamento nell’ambito della procedura valutativa avente ad oggetto i 250 milioni di euro è pari a 2,5 milioni di euro.
Il singolo Comune può presentare più progetti che hanno come oggetto la riqualificazione e il conseguente riutilizzo di più di un bene confiscato. Occorre presentare una domanda per ciascun progetto, ove questo sia riconducibile ad un singolo lotto funzionale per il quale, a lavori ultimati, ne sia assicurata la funzionalità, fruibilità e fattibilità indipendentemente dalla realizzazione delle altre parti.
I progetti presentati saranno valutati singolarmente, e, specifica l’Agenzia, se nel caso inseriti singolarmente nella graduatoria per il finanziamento, anche se presentati dallo stesso soggetto proprietario del bene o dei beni oggetto di proposta.
Un punto rilevante, più volte sottolineato nelle Faq, riguarda l’Avviso che prevede, tra i “Criteri di Valutazione”, nel gruppo di criteri di ordine generale, un criterio di selezione inerente il “Coinvolgimento del partenariato istituzionale, economico e sociale delle organizzazioni del territorio nel processo di valorizzazione del bene confiscato proposto”.
Pertanto, l‘eventuale presenza di un accordo che esprima una progettualità condivisa tra Ente proprietario ed Ente gestore sarà oggetto di specifica valutazione ponderata in funzione del grado di coinvolgimento, con maggiori possibilità, dunque, di ottenere il finanziamento.

All.

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