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Protocollo d’intesa Governo-ANAC
Servizi Comunali BilancioAccorpare e centralizzare il più possibile gli acquisti, in prospettiva PNRR, per spuntare prezzi migliori, arginare deficit organizzativi dovuti alla frammentazione e istituire un'anagrafe unica delle stazioni appaltanti.
Questi gli obiettivi di un Protocollo d'intesa siglato nei giorni scorsi tra il premier Mario Draghi e il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia, grazie al quale entra nel vivo il processo di riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, tra i punti qualificanti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Tempi stretti
Il tavolo di lavoro congiunto Governo-ANAC dovrà rendere operativo il nuovo sistema perché risulti pronto e collaudato prima dell'entrata in vigore della riforma del Codice degli appalti.
Entro il 31 marzo 2022 verranno adottate le Linee guida con le modalità operative per l'attuazione del sistema di riqualificazione, che varrà per tutte le procedure di gara indette dalle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza. Si cercherà dunque di puntare a "economie di scala" accorpando le richieste per ottenere risparmi, sia in termini economici che di procedure da avviare.
Gli obiettivi
Gli obiettivi principali del Protocollo d’intesa sono:
Non solo, si punta a un'anagrafe unica delle stazioni appaltanti, a seconda del livello di qualifica e la loro provata capacità di acquisire beni, servizi e lavori, del personale presente con specifiche competenze, e del numero di gare svolte nell'ultimo quinquennio.
"Da tempo ANAC sosteneva l'urgenza di intervenire sul caos delle oltre 36mila stazioni appaltanti, in direzione di una riduzione e semplificazione", sottolinea Busia: "Va superato il limite territoriale. Se una Regione è capace e si è specializzata in una tipologia di acquisti, deve poterlo fare senza limiti regionali, favorendo acquisti a prezzi migliori di beni di maggiore qualità, con maggiore conoscenza del mercato e capacità di spuntare condizioni migliori. Pensiamo a cosa sarebbe accaduto se i vaccini anti-Covid fossero stati acquistati da ogni singola Asl, invece che a livello europeo. Fino ad oggi questo non è stato possibile. ANAC, al massimo, poteva suggerire alle varie stazioni appaltanti di 'copiare' quanto veniva fatto da chi aveva spuntato il prezzo migliore", e già questo, evidenzia il presidente ANAC, per gli acquisti nel settore medicale (con i dispositivi per il diabete), "ha prodotto subito risparmi per decine di milioni. Non si possono trascurare i vantaggi, in termini di economie di scala e di scopo, che possono derivare da acquisti in comune. Ciò vale sia per le stazioni appaltanti che vedrebbero ridurre il numero di procedure da avviare, che per gli operatori economici che potrebbero partecipare ad un numero ridotto di procedure, eventualmente con più lotti, così riducendo i costi amministrativi delle gare", conclude Busia.
All. – Protocollo d’intesa PCM e ANAC
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