PNRR - Via ai lavori sulle ferrovie storiche

Pronti 435 milioni. Tre le tratte subito coinvolte, in Puglia e Sicilia

Servizi Comunali Lavori pubblici
di La Posta del Sindaco
07 Marzo 2022

Via ai lavori di ripristino delle linee storiche delle ferrovie con i finanziamenti del Fondo complementare collegato al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta degli interventi propedeutici ai lavori sulle linee storiche gestite dalla Fondazione FS italiane, una delle voci-chiave del Piano Strategico Grandi attrattori culturali finanziato con 1,460 miliardi di euro. Come spiega il Ministero della Cultura, si tratta di fondi destinati al recupero di siti e complessi di elevato valore storico e architettonico, in stato di abbandono o bisognosi di radicali azioni di restauro.

Le prime tratte
Le tratte protagoniste di questo primo stralcio sono la Alcantara-Randazzo (passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara, in località Fondaco Motta, un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori), la Gioia del Colle-Rocchetta (la cosiddetta "Ferrovia delle Murge", inaugurata tra il 1891 e il 1892 in un’area di particolare rilievo storico e naturalistico comprendente il Parco nazionale dell’Alta Murgia, il Parco naturale regionale Fiume Ofanto, il Subappennino Dauno e il Parco naturale regionale del Vulture) e quella più a sud d’Italia, la Noto-Pachino (collega la capitale del barocco con la stazione più meridionale della Penisola, lambendo l’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e la Villa romana del Tellaro).

Gli interventi
Le linee - spiegano dal dicastero - saranno interamente recuperate utilizzando i 435 milioni di euro stanziati dal Ministero della Cultura, in collaborazione con la Fondazione FS italiane e realizzati tramite Rete Ferroviarie Italiana. A termine dell’intervento sarà possibile far circolare i treni che permetteranno di nuovo ai viaggiatori di scoprire scorci panoramici da anni non più visitati. Il progetto rientra nel piano di promozione del turismo lento che mette in connessione le ferrovie storiche, i cammini e le ciclovie. I treni storici sono composti da locomotive a vapore, diesel o elettriche d’epoca al traino di carrozze di varie epoche storiche, e da automotrici in livrea originale. Su tutti gli itinerari, inoltre in composizione al treno c’è un bagagliaio adibito al trasporto gratuito di biciclette, proprio per consentire il trasporto intermodale, sempre in una modalità lenta e sostenibile.

Il Piano Strategico Grandi attrattori culturali: le città interessate
Il PNRR destina oltre 6 miliardi di euro alla Cultura. Gli investimenti di sostegno e rilancio del settore si articolano in diverse aree di intervento, la cui direzione compete al Ministero della Cultura: “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale” e “Industria culturale e creativa 4.0”.
Si aggiungono, dal Fondo Complementare, gli investimenti per il Piano Strategico Grandi attrattori culturali per 1,460 miliardi di euro, finalizzati al finanziamento di 14 interventi strategici. Otto interventi sono localizzati in alcune delle principali città metropolitane italiane e prevedono la realizzazione di progetti dove la cultura è alla base di processi di rigenerazione urbana: recupero del Porto Vecchio di Trieste (40 milioni di euro), riqualificazioni urbanistiche di Bari (75 milioni di euro), Palermo (33 milioni di euro), Napoli (100 milioni di euro) e Reggio Calabria con il Museo del Mare di Zaha Hadid (53 milioni di euro), biblioteche di Torino (100 milioni di euro) e Milano (101,574 milioni di euro), recupero dello stadio “Artemio Franchi” di Firenze (95 milioni di euro).
Quattro interventi riguardano il patrimonio culturale già esistente, con investimenti per il rilancio del sistema museale romano (105,9 milioni di euro), la valorizzazione del sistema difensivo dei forti di Genova (69,97 milioni di euro), il recupero della fortezza portuale di Trapani (27 milioni di euro), il completamento della riqualificazione di spazi in uso alla Biennale di Venezia: Arsenale, Giardini, Palazzo del Cinema, Sala Darsena e Sala Perla al Lido (169,556 milioni di euro).
Due interventi, infine, puntano sugli aspetti paesaggistici: rilancio del Delta del fiume Po (55 milioni di euro), e mobilità dolce (435 milioni di euro per i treni storici e i cammini per riscoprire le bellezze e i caratteri originali del territorio italiano).

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