Approvazione PEF e tariffe TARI ed emissione posticipata del Ruolo ordinario TARI
L’Ente ha approvato il PEF e la conseguente articolazione tariffaria TARI ad inizio Marzo, deliberando la prima scadenza di pagamento della Tari al 31/07/2022. Si richiede, pertanto, come lo scrivente Ufficio debba gestire l’emissione del Ruolo ordinario TARI (che verrà elaborato a Giugno) alla luce delle variazioni anagrafiche e su istanza di parte che perverranno nel periodo tra Marzo (approvazione tariffe) e Giugno (emissione ruolo ordinario):
Soluzione a) Si elabora e si approva il ruolo ordinario TARI fin da Marzo, conseguentemente all’approvazione del PEF e delle tariffe, per poi inviare all’utenza i relativi avvisi di pagamento solo a Giugno. In tal modo, si ha un ruolo ordinario TARI le cui utenze e relative tariffe rispecchiano fedelmente il costo del servizio, quindi l’importo della voce in entrata della Tari inserita in bilancio. Di contro, però, si rileverebbero problemi a Giugno, in fase di emissione degli avvisi di pagamento all’utenza, in cui l’inserimento delle variazioni Tari inserite nel periodo Marzo-Giugno inficerebbero il dovuto Tari effettivo delle utenze interessate, rispetto al proprio dovuto Tari cristallizzato, a Marzo, in fase di approvazione del Ruolo ordinario (Ad esempio: a Marzo l’utenza X deve una TARI di € 100.00, per la quale ad Aprile si registra un diminuzione dei componenti che porta l’effettivo TARI a € 70.00. Nell’avviso di pagamento di Giugno cosa si invia al Contribuente? Si pensa ad un avviso di pagamento ordinario di € 100.00 accompagnato da un documento di sgravio pari a € 30.00. Lavorazione, questa, che verrebbe a creare una mera confusione all’utente stesso…).
Soluzione b) Si elabora e si approva il ruolo ordinario TARI direttamente a Giugno, in fase di predisposizione degli avvisi di pagamento all’utenza. In tal modo, l’Ufficio censirebbe tutte le variazioni TARI intercorse nel periodo Marzo-Giugno, avendo un importo definito e non alterato da richiedere all’utenza. Di contro, però, si riscontrerebbe il problema che l’importo del Ruolo ordinario emesso a Giugno, date le variazioni intervenute, non sarebbe rispecchiante dell’importo determinato dall’approvazione dell’articolazione tariffaria deliberata dall’Ente a Marzo, e quindi si avrebbe un importo divergente rispetto a quanto inserito nella voce di entrata della Tari a bilancio.