Risposta del Dott. Angelo Maria Savazzi
QuesitiUna dipendente è passata da aiuto cuoca a semplice addetta delle pulizie, a seguito di esternalizzazione del servizio. L'indennità di disagio può essergli corrisposta?
Il regolamento dell’Ente è generico, in quanto richiama la normativa del CCNL enti locali. Nel caso è necessario comunque un atto di attribuzione successivo all'esternalizzazione del servizio, con cui si da atto che si corrisponde l'indennità alla dipendente?
Nel Ccnl funzioni locali l’indennità di disagio è stata sostituita dall’indennità condizioni di lavoro disciplinata dall’art. 70-bis e comprendente il ristoro per lo svolgimento di attività disagiate, attività esposte ai rischi ed attività implicanti il maneggio lavori.
Con il parere CF48 del 3.4.2019 l’ARAN, rispetto a questa nuova indennità ha espresso i seguenti orientamenti. Si tratta di una unica indennità, che vale a remunerare, anche complessivamente, tutte le diverse fattispecie ivi considerate, nell’ambito di un importo massimo di € 10 giornalieri. Pertanto, la circostanza che venga considerata solo una o più delle condizioni legittimanti, può valere solo a determinare il concreto ammontare dell’indennità di cui si tratta all’interno del tetto massimo di € 10.
Così, ad esempio, l’indennità potrebbe essere riconosciuta in un importo più elevato a favore del lavoratore che, addetto al maneggio valori, si trovi ad operare anche in una situazione di disagio, rispetto ad altro lavoratore che, invece, renda solo la propria prestazione in una condizione di disagio.
La nuova indennità è commisurata ai giorni di effettivo svolgimento delle attività legittimanti ed il suo ammontare è determinato in sede di contrattazione integrativa, sulla base di specifici criteri individuati direttamente dal CCNL e cioè:
a) l’effettiva sussistenza ed incidenza di ciascuna delle condizioni legittimanti sulle attività svolte dal dipendente;
b) le caratteristiche istituzionali, dimensionali, sociali e ambientali degli enti interessati e degli specifici settori di attività.
Ciò premesso l’indennità di condizioni di lavoro può essere riconosciuta laddove alla prestazione lavorativa sia riconducibile una condizione di disagio che rientri tra i criteri previsti dalla contrattazione integrativa.
La misura dell’indennità deve tenere conto dei seguenti 3 criteri così definiti, ai sensi dell’art. 70-bis, comma 3, lett. a) e b) del nuovo CCNL. Di seguito viene fornita una esemplificazione a puro scopo orientativo:
Per i clienti Halley: ricorrente QP n. 4320, sintomo n. 4431
ARAN – Orientamento applicativo Funzioni Locali pubblicato in data 30 aprile 2025 – Id: 34201
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
ARAN – Orientamento applicativo Funzioni Locali pubblicato in data 30 aprile 2025 – Id: 34211
Risposta del Dott. Angelo Maria Savazzi
Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale
In collaborazione con: