Iscrizione anagrafica cittadino straniero rivendicante la cittadinanza italiana jure sanguinis

Risposta di Andrea Dallatomasina

Quesiti
di Dallatomasina Andrea
24 Maggio 2022

In fase di iscrizione in anagrafe per uno straniero extracomunitario che per jure sanguinis ha acquistato la cittadinanza italiana, ci si accorge che nella pratica, per errore, manca una documentazione fondamentale che non è stata chiesta in fase di istituzione istruttoria ma che é fondamentale per accettare tale iscrizione. E’ possibile ora contattare il cittadino e chiedere di integrare la documentazione necessaria e quale sarà la corretta decorrenza dei termini della pratica?

Risposta

Se l’iscrizione anagrafica del cittadino straniero rivendicante la cittadinanza italiana jure sanguinis ha le caratteristiche della illegittimità in quanto in fase di dichiarazione di residenza non è stato presentato un documento indispensabile previsto dalla Circolare del Ministero dell’Interno n. K.28.1 del 8 aprile 1991, il provvedimento d’iscrizione non solo può, ma dovrebbe essere annullato in autotutela ai sensi degli articoli 21-octies e 21-nonies della Legge 7 agosto 1990, n. 241.

La norma prevede un limite massimo di 12 mesi dall'adozione del provvedimento SOLO per i "provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici"; non è il caso dei provvedimenti anagrafici, di nessun tipo, i quali, pertanto, possono essere annullati senza limiti temporali.

I presupposti per l'annullamento di un provvedimento in autotutela sono:

-      l'illegittimità del provvedimento: l’iscrizione anagrafica è stata confermata anche se manca un documento indispensabile;

-      la sussistenza di ragioni di interesse pubblico: trattandosi di provvedimento illegittimo il cui annullamento non comporta conseguenze negative in relazione ad altri interessi pubblici, anche questo requisito è sicuramente garantito;

-      un termine ragionevole: non vi sono elementi per ritenere il contrario; vero è che più tempo trascorre, e maggiore deve essere la cautela del pubblico ufficiale al quale viene chiesto di annullare il provvedimento; tuttavia, nel caso di specie, non sembrano esservi elementi che facciano ritenere il termine irragionevole;

-      la considerazione di eventuali interessi dei destinatari e dei controinteressati.

Trattandosi quindi di nuovo procedimento amministrativo, è evidente che l’interessato e i contro-interessati andranno avvisati con idonea comunicazione di avvio del procedimento di annullamento come previsto dall’articolo 7 della Legge 7 agosto 1990, n. 241, affinché possano segnalare il loro eventuale dissenso motivato e, comunque, far pervenire documenti pertinenti che potranno essere oggetto di valutazione entro il termine assegnato (solitamente 10 giorni dalla ricezione).

Se il documento viene presentato la pratica di residenza verrà confermata mentre, in caso di mancata presentazione, la residenza verrà annullata. Così facendo verrà a mancare il requisito fondamentale della residenza in Italia per poter presentare l’istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana jure-sanguinis all’ufficiale dello stato civile italiano.

20 maggio 2022         Andrea Dallatomasina

 

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