Domiciliazione bancaria delle bollette dell'energia elettrica

La domiciliazione bancaria delle utenze degli enti locali, per quanto non risulti allo scrivente alcuna norma che ne vieti espressamente l’utilizzo e ANAC ritenga che anche i pagamenti relativi alle utenze delle pubbliche amministrazioni (quali, a titolo esemplificativo, luce, gas e telefono) possano essere effettuati avvalendosi del RID senza indicare i codici CIG nel singolo pagamento (ma soltanto nella delega a monte), in analogia a quanto previsto dal comma 3 dell’articolo 3 della l. 136/2010 per i pagamenti effettuati dagli operatori privati in favore di gestori e fornitori di pubblici servizi a rete (vedi par. 6.2 della determinazione 4/2011 aggiornata con delibera 556/2017), a giudizio di chi scrive non appare una soluzione percorribile per la riduzione dei tempi di pagamento per almeno due ragioni:

1. la domiciliazione bancaria non consente di effettuare lo split payment del dovuto all’Erario, in quanto l’addebito è automatico e pari al totale della fattura emessa. Per tale ragione andrebbero considerate successive operazioni di rettifica che occuperebbero il tempo guadagnato in sede di domiciliazione;
2. le utenze sono a tutti gli effetti delle fatture di fornitori e come tali possono contenere degli errori e delle inesattezze che nella fase di liquidazione possono essere evidenziati dall’ufficio. In caso di domiciliazione bancaria la fattura non può essere oggetto di liquidazione.

La domiciliazione bancaria può essere un valido strumento di alleggerimento delle procedure di pagamento degli enti solo in presenza di pagamenti preventivamente stabiliti (bolli auto, mutui a rata fissa, concessioni…) che non prevedono l’IVA e non devono essere oggetto di ulteriori controlli da parte della P.A.

Per rendere tempestivi i pagamenti delle utenze si consiglia di valutare sistemi informatizzati che ottimizzino il processo di acquisizione, imputazione e liquidazione delle fatture.

23 maggio 2022            Paolo Dolci      

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