Spesa manutenzione orologio da torre di proprietà comunale posto sul campanile della chiesa parrocchiale

Ai sensi dell’articolo 230 del d.lgs. 267/2000, il patrimonio degli enti locali è costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e passivi, di pertinenza di ciascun ente e attraverso la rappresentazione contabile del patrimonio è determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale. Amministratori e funzionari comunali, secondo le rispettive competenze, sono tenuti ad assicurare una sana e corretta gestione del patrimonio municipale attraverso una puntuale manutenzione e una costante valorizzazione.

Nel merito del quesito si ricorda, prioritariamente, che assumere a carico del Comune una spesa di manutenzione ordinaria e/o straordinaria di un bene senza sapere se sia di proprietà dell’ente o di terzi espone, inevitabilmente, al rischio di giudizio in termini di responsabilità erariale.

Una volta stabilità la proprietà del bene, si potrà operare nell’ambito della corretta azione amministrativa opzionando tra l’attuazione dell’investimento diretto sul proprio cespite o eseguendo migliorie sul bene di terzi, scelta che non risulta vietata dall’ordinamento. In quest’ultimo caso, però, sarà necessario motivare l'interesse pubblico sottostante, anche in logica sussidiaria; tale spesa sarà iscritta al titolo II tra le immobilizzazioni immateriali e contabilizzata con le modalità previste per i contributi agli investimenti applicando il principio della prevalenza anche se si dovesse pagare una fattura per lavori.

Tutte le operazioni di manutenzione straordinaria possono essere pacificamente finanziate da avanzo destinato ad investimenti o da avanzo disponibile mentre non si ravvede margine per finanziare con il medesimo avanzo eventuali manutenzioni ordinarie.

1 giugno 2022               Paolo Dolci  

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