Atto di nascita e cons 1 di bambina con cognome diverso da quello con il quale la madre l'ha riconosciuta

A parere di chi scrive si ritiene che nel caso prospettato l'atto formato dalle autorità straniere debba essere trascritto fedelmente e che l'identità, così come attribuita seguendo le regole della legislazione di altro Stato europeo di cui il minore detenga parimenti la cittadinanza, debba essere rispettata.

In modo specifico, poiché  sembra che il minore in questione sia italiano e presumibilmente spagnolo (non è indicato nel quesito la cittadinanza del padre), trovano applicazioni i principi del diritto dell'Unione Europea sul divieto di discriminazione in base alla nazionalità, cui si collega il diritto alla scelta della legge regolatrice del cognome, e il principio di continuità transnazionale del nome affermati nelle sentenze interpretative della Corte di Giustizia "Garcia Avello" del 2 ottobre 2003 - Causa C-148/02 e "Grunkin Paul" 14 ottobre 2008 - Causa C-353/06.

Tali principi trovano applicazione anche con riferimento al nome proprio di una persona.

Sulla base di queste decisioni è diventata inapplicabile la regola presente all'articolo 19, comma 2, della Legge 31 maggio 1995, n. 218, in base alla quale se una persona ha più cittadinanze, tra cui quella italiana, quest'ultima dovrebbe prevalere nella determinazione del nome (cognome e prenome).

Pertanto la registrazione del cognome completo, a parere di chi scrive, dovrà essere mantenuta allo stato civile e all'anagrafe, senza alcuna variazione, se non nel caso di richiesta esplicita da parte dei genitori della minore.

6 giugno 2022               Andrea Dallatomasina  

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