Fondo di garanzia debiti commerciali

Come ricordato nel quesito, il comma 863 dell’articolo 1 della legge n. 145/2018 (legge di bilancio 2019), quale risulta integrato ad opera dell’articolo 38-bis, comma 2, del d. l. n. 34/2019 (c.d. “decreto rilancio”), convertito nella legge n. 58/2019, espressamente dispone che “”Il Fondo di garanzia debiti commerciali accantonato nel risultato di amministrazione è liberato nell'esercizio successivo a quello in cui sono rispettate le condizioni di cui alle lettere a)  e b) del comma 859 “” (condizioni che concernono la riduzione di almeno del 10% dello stock dei debiti commerciali scaduti e non pagati alla fine dell'esercizio precedente ed il rispetto dei tempi di pagamento dell'esercizio precedente).

Se a seguito della verifica effettuata nel 2022 nei confronti dell’esercizio 2021 i due parametri risultano rispettati, l’ente non ha l’obbligo di procedere all’accantonamento: pertanto l’importo accantonato nel bilancio del precedente esercizio 2021 è liberato dal vincolo nell’esercizio successivo (2022), e non andrà pertanto accantonato nel risultato di amministrazione del rendiconto 2021, rendiconto che si approva nel corso del 2022.

In tale evenienza la compilazione dell’allegato a/1 allegato al rendiconto riguarderà solamente le colonne (c) (Risorse accantonate stanziate nella spesa del bilancio dell’esercizio 2021) e (d) (Variazione degli accantonamenti effettuata in sede di rendiconto, con il segno “meno”).

Si precisa infine che le colonne (e) ed (f) indicate nel quesito risultano presenti nel modello a/1 che va allegato al bilancio di previsione e che riguarda il risultato di amministrazione presunto, modello che va compilato solamente nel caso in cui al momento della approvazione del bilancio non risulti ancora approvato il rendiconto dell’esercizio precedente ed il bilancio preveda l’utilizzo di quote accantonate.

13 giugno 2022             Ennio Braccioni

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