Risposta del Dott. Roberto Gimigliano
QuesitiUn cittadino iscritto Aire al mio Comune X muore in data 10/03/2018 all'estero; L'Ambasciata invia atto di morte al Comune X in data 13/12/2021, io che sono il Comune X di iscrizione aire del defunto rispedisco all'Ambasciata per mancata competenza perché il cittadino era stato cancellato per irreperibilità in data 06/07/2021, allora l'Ambasciata spedisce al Comune di nascita Y del defunto per la trascrizione. il Comune Y per non d'accordo rimanda l'atto in data 07/06/2022 al mio Comune X (secondo l'interpretazione del collega Comune Y) per competenza perché prima del decesso era iscritto Aire del mio Comune X.
Chiedo: l'atto va trascritto? Di chi è la competenza alla trascrizione?
Sicuramente l’atto va trascritto!
Le dichiarazioni di morte relative a cittadini italiani deceduti all'estero devono farsi secondo le norme stabilite dalla legge del luogo alle autorità locali competenti, se ciò è imposto dalla legge stessa. In questi casi copia dell'atto è inviata senza indugio, a cura del dichiarante, all'Autorità diplomatica o consolare italiana del luogo, che trasmetterà la documentazione prevista al Comune italiano competente (Comune di residenza o di iscrizione AIRE), per la trascrizione e gli opportuni aggiornamenti
La competenza alla iscrizione o trascrizione degli atti di stato civile è regolata dal d.P.R. n. 396/2000; in particolare, per quanto riguarda le trascrizioni di atti di stato civile formati in comuni diversi da quello di residenza della persona cui si riferisce l’atto, occorre fare riferimento all’art. 12 comma 8 del d.P.R. n. 396/2000, a mente del quale «Gli atti formati in comuni diversi da quello di residenza devono essere comunicati dall'ufficiale dello stato civile che li forma all'ufficiale dello stato civile del comune di residenza delle persone cui gli atti si riferiscono, per la trascrizione».
Considerato che il decesso è avvenuto il 10/03/2018, l’atto è stato inviato dall’Ambasciata il 13/12/2021, la cancellazione per irreperibilità è avvenuta il 6/7/21, per analogia e logica dovrebbe essere il comune di residenza ad occuparsi della trascrizione.
L'art. 12, 8° comma, del D.P.R. 396/2000, prescrive: "Gli atti formati in Comuni diversi da quello di residenza devono essere comunicati dall'ufficiale dello stato civile che li forma all'ufficiale dello stato civile del Comune di residenza delle persone cui gli atti si riferiscono, per la trascrizione".
La norma presuppone, in modo chiaro ed inequivocabile, il requisito che l'interessato abbia la residenza stabile e vi risulti anagraficamente iscritto: chi è iscritto in AIRE, invece, non fa, ovviamente, più parte della popolazione residente, ossia dell'APR ancor più se cancellato per irreperibilità.
Ed in effetti il soggetto non è residente e quindi di tale soggetto non può essere trascritto l’atto di morte!
Per il caso prospettato non esiste una norma che possa dirimere il dubbio, quindi non so realmente dirle se la risposta che Le sto dando sia lapidaria…sicuramente ritengo sia la più logica.
Il quesito da Lei posto resta comunque assai complesso in quanto appare opportuno fare riferimento alle finalità che intende proporre la norma dell'art. 12, 8° comma, del D.P.R. 396/2000, dalla quale si evince la necessità di trascrivere l'atto di stato civile al Comune di residenza degli interessati.
L'art. 12, 8° comma, del D.P.R. 396/2000, infatti, prescrive: "Gli atti formati in Comuni diversi da quello di residenza devono essere comunicati dall'ufficiale dello stato civile che li forma all'ufficiale dello stato civile del Comune di residenza delle persone cui gli atti si riferiscono, per la trascrizione".
La norma presuppone, però in modo chiaro ed inequivocabile, il requisito che l'interessato abbia la residenza stabile e vi risulti anagraficamente iscritto: chi è iscritto in AIRE, invece, non fa, ovviamente, più parte della popolazione residente, ossia dell'APR ancor più se cancellato per irreperibilità.
Direi che solo per questo motivo la trascrizione dovrà essere effettuata dal comune di nascita.
21 luglio 2022 Roberto Gimigliano
Per i clienti Halley: ricorrente QD n. 2225, sintomo n. 2252
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