Risposta del Dott. Pietro Salomone
QuesitiIn riferimento ad un appalto di servizi per la manutenzione ordinaria del verde di un quartiere della città.
Vorrei sapere se è ammissibile una variante in corso d'opera, per appalto di servizi affidato direttamente in quanto al di sotto della soglia di 139.000 euro (importo a base d'asta 138.000 euro), nel caso in cui l'importo in aumento comporti il superamento della soglia di 139.000 euro (importo della variante 24.000 lordi, 16.000 euro al netto del ribasso, in aumento dell'importo di aggiudicazione pari a 89.000 euro netti).
Le varianti contrattuali consistono nelle modifiche sia di tipo qualitativo che di tipo quantitativo relativamente ai contratti di appalto pubblici stipulati ai sensi del Codice dei contratti. Nel caso di specie stiamo parlando di incremento dell’importo d’appalto. I contratti possono essere modificati senza necessità di una nuova procedura se il valore della modifica è al di sotto delle soglie fissate all'articolo 35 del Codice dei contratti e sotto il 10 per cento del valore iniziale del contratto per i contratti di servizi e fornitura ovvero il 15 per cento del valore iniziale del contratto per i contratti di lavori.
Se l’importo di variante è circa il 20% dell’importo di aggiudicazione quindi potrebbe valere la regola del “quinto d’obbligo”. In tal caso la stazione appaltante, qualora in corso di esecuzione si renda necessario un aumento o una diminuzione delle prestazioni fino a concorrenza del quinto dell'importo del contratto, può imporre all'appaltatore l'esecuzione alle stesse condizioni previste nel contratto originario. In tal caso l'appaltatore non può far valere il diritto alla risoluzione del contratto (art. 108, Codice dei contratti).
Nel caso in cui l’importo superi il quinto dell’importo contrattuale, il RUP ha la possibilità di applicare lo ius variandi, ma ciò richiede il necessario consenso dell’appaltatore mediante la redazione e approvazione di un atto aggiuntivo al contratto d’appalto. Quanto precedentemente esposto è stato confermato anche dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 10165 del 18 /5/2016.
Per quanto sopra esposto, essendo l’importo di variante al netto del ribasso superiore del quinto d’obbligo, è necessaria la redazione e approvazione di un atto aggiuntivo al contratto d’appalto. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di procedere con un nuovo affidamento diretto agli stessi patti e condizioni dell’appalto originario.
22 luglio 2022 Pietro Salomone
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