Cancellazione di una convivenza di fatto

Per la convivenza di fatto il legislatore si è limitato a specificare i requisiti essenziali e indispensabili per la sussistenza di tale fattispecie giuridica. Ne consegue che il venir meno di tali requisiti o anche di uno solo di essi, avrà come conseguenza la cessazione o lo scioglimento della convivenza di fatto.

Applicando un semplice ragionamento “a contrariis”, si può quindi affermare che la convivenza di fatto si scioglie per i seguenti motivi:

a) cessazione della coabitazione;

b) cessazione del legame affettivo di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale;

c) matrimonio o unione civile tra i conviventi o tra un convivente ed altra persona;

d) morte di uno dei conviventi di fatto.

Nel caso di cui alla lettera c (matrimonio o unione civile) lo scioglimento della convivenza di fatto è una conseguenza automatica, ex lege, per cui all’ufficiale d’anagrafe non resta che prenderne atto con apposito provvedimento scritto, comunicarlo alle parti interessate ed effettuare le conseguenti registrazioni sulle schede individuali e di famiglia, disponendo la variazione del rapporto di parentela dopo che si è proceduto all’iscrizione del matrimonio civile o alla trascrizione del matrimonio religioso nei registri dello stato civile.

28 novembre 2022        Andrea Dallatomasina

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