Istruzioni sui limiti minimi di retribuzione imponibile giornaliera per il calcolo dei premi assicurativi per l’anno 2025
INAIL – Circolare 20 maggio 2025, n. 29
Risposta del Dott. Luigi D'Aprano
QuesitiNell'anno 2019 l'ufficio Tecnico Comunale si è accorto di un abuso edilizio su una unità abitativa. A catasto gli immobili non erano nemmeno presenti. In TARI la contribuente aveva dichiarato come dati catastali quelli di un accessorio adiacente con una metratura presunta. A distanza di qualche anno la situazione a catasto viene regolarizzata e finalmente gli immobili abitativi sono registrati e completi di planimetrie. La casa è su tre piani ed a catasto risulta come due abitativi distinti (primo e secondo piano: foglio-mappale sub. 1 + piano terra: foglio-mappale-sub2) Pertanto ho convocato i contribuenti per regolarizzare la loro posizione anche in TARI ed il 30/04/2022 mi hanno consegnato una dichiarazione TARI con i dati catastali corretti e le metrature aggiornate. La dichiarazione è stata protocollata ed ho proceduto al ricalcolo per la TARI, emettendo dei suppletivi dall'anno 2019. La Tari non è stata pagata, pertanto dopo aver emesso un sollecito con raccomandata A/R, l'avviso è diventato accertamento ed ora è al coattivo con altro Ente Riscossore (che potrà fare fermo amministrativo/pignoramento ecc.). Solo dopo l'avviso di accertamento la contribuente si è opposta dicendo che le metrature non sono corrette. Premetto che avendo notato che in dichiarazione TARI la contribuente aveva inserito la superficie catastale, avevo già diminuito del 20% per considerare solo la superficie calpestabile. Ma la contribuente si oppone dicendo che la metratura calpestabile è inferiore e mi presenta una planimetria con nuove misure. Dal mio punto di vista, dato che ho una dichiarazione TARI firmata in cui dichiarava una certa metratura, considerando il fatto che l'avevo già diminuita di mia iniziativa del 20% perché ho notato che si trattava probabilmente di una superficie lorda (in quanto identica a quella catastale); non ritengo di poter accettare la modifica come retroattiva, ma al massimo posso fare una variazione dalla data di nuova presentazione. La contribuente lamenta il fatto che in precedenza la questione è stata trattata anche retroattivamente, però con la sua dichiarazione ho corretto l'abuso che avevano a loro carico già dal 2019, e quindi adesso prenderei solo atto di una variazione. In ogni caso prima di accogliere le nuove metrature faremo un sopralluogo in loco per esserne sicuri. A mio avviso gli avvisi di accertamento già emessi per gli anni 2019-2020 e 2021 restano validi e non possono essere modificati, anche perché si basano su loro dichiarazione firmata. E' corretto?
La base imponibile ai fini Tari è rappresentata dalla superficie calpestabile. Nonostante la dichiarazione presentata, qualora sia verificabile che la superficie calpestabile effettiva sia inferiore a quella dichiarata o accertata dal Comune, è onere del Comune stesso, in virtù del principio di autotutela, procedere alla rettifica degli importi, anche su accertamenti definitivi. In altri termini, la dichiarazione presentata può essere rettificata, sia in aumento che in diminuzione, in base alla situazione realmente accertata.
15 dicembre 2022 Luigi D’Aprano
Per i clienti Halley: ricorrente QT n. 1452, sintomo n. 1538
INAIL – Circolare 20 maggio 2025, n. 29
Risposta del Dott. Cristoforo Di Lorenzo
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
Risposta del Dott. Luigi Oliveri
Risposta del Dott. Cristoforo Di Lorenzo
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