Cambio di residenza in un immobile accatastato come luogo di culto

Ai fini dell'iscrizione anagrafica ciò che rileva è la legittimità del titolo di occupazione dell'immobile, per questo il dichiarante deve dimostrare di non occupare abusivamente l'immobile. La dichiarazione risulta essere ricevibile in quanto non vi è un’occupazione abusiva dell’immobile ai sensi dell'art. 5 del DL n. 47/2014.

Occorre infatti ribadire che la ratio della norma è quella di contrastare fenomeni di illegalità, dovendosi intendere come occupazione abusiva quella fatta in palese violazione dei diritti del proprietario dell'immobile, che dunque dovrà darne conto formalmente costituendo tale condotta violazione penale.  

Nel caso descritto, dal momento che chi occupa l’immobile accatastato come edificio di culto è il parroco e fornisce anche la sua nomina a dimostrazione di questo, non pare possa dubitarsi che si tratti di occupazione abusiva o comunque priva di alcun titolo per cui la dichiarazione potrà essere ricevuta e in sede di istruttoria del procedimento anagrafico di cambio residenza sarà necessario inviare la comunicazione di avvio del procedimento alla Curia competente, al fine di consentire di intervenire nel procedimento qualora vi fossero ostative alla legittima occupazione dal parte del parroco. 

Dott.ssa Turci Elena 23 Febbraio 2023

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