Accesso agli atti da parte di un cittadino marocchino relativamente alla sentenza di divorzio

Risposta al quesito della Dr.ssa Liliana Palmieri

Quesiti
di Palmieri Liliana
24 Febbraio 2023

Abbiamo ricevuto una richiesta di accesso agli atti da parte di un cittadino marocchino relativamente alla sentenza di divorzio che la sua ex moglie ha depositato presso l'ufficio nel 2019 per la variazione anagrafica dello stato civile. L'atto redatto in Marocco (di cui risulta una copia conforme e non l'originale) riporta l'apostille ma la traduzione non è apostillata. La ex moglie, contro-interessata, si oppone al rilascio della copia del documento in quanto afferma che l'ex marito è in possesso dell’atto originale e potrebbe provvedere a sue spese alla traduzione dello stesso. Il cittadino motiva la sua richiesta riferendo di voler far valere i suoi diritti in Italia, di non voler essere accusato di false dichiarazioni, in considerazione del fatto che in Marocco era stato arrestato, a suo avviso ingannato dalla moglie.

Si chiede se sia possibile negare l'accesso agli atti, se si debba fornire la copia incompleta o se sia necessario chiedere alla ex moglie del cittadino di regolarizzare la traduzione.

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Risposta

In linea generale, l'istanza di accesso ai sensi degli artt. 22 e segg. L. n. 241/1990 deve essere motivata dalla sussistenza di un interesse giuridicamente rilevante, ossia di un interesse personale, diretto e concreto per la tutela di una situazione giuridicamente rilevante e tutelata. Ovviamente, grava sul richiedente l’accesso l’onere di motivare adeguatamente la relativa richiesta.

L’ufficiale d’anagrafe responsabile del procedimento, dal canto suo, dato che la ex moglie si oppone al rilascio del documento, dovrà fare una valutazione comparativa dei due interessi contrapposti, ossia quello all’accesso al documento e quello alla riservatezza del medesimo documento, riservatezza che nel caso specifico non sembra affatto profilarsi. La valutazione non è mai agevole, ma è indispensabile; peraltro, le osservazioni avanzate dalla ex moglie, ossia che “l'ex marito è in possesso dell’atto originale e potrebbe provvedere a sue spese alla traduzione dello stesso”, appaiono prive di apprezzabile rilievo giuridico e frutto di una presa di posizione unilaterale mirante ad ostacolare l’accesso.

In conclusione, l’accesso agli atti può essere negato solo se si ritiene che non sussista un interesse giuridicamente rilevante; il documento del quale viene richiesto l’accesso deve essere rilasciato nella sua versione integrale, a meno che l’interessato non ne abbia richiesto un estratto, indicando specificamente la parte del documento che intende ottenere. 

Naturalmente, il diritto di accesso può essere esercitato non solo con richiesta di copia semplice o copia conforme, ma anche semplicemente con richiesta di visione, senza rilascio di copia.

Quanto all’ultimo quesito, questa è una valutazione che prescinde dal diritto di accesso; il documento deve essere rilasciato così come acquisito agli atti, fermo restando che, rilevata l’anomalia, ossia la mancanza di Apostille nella traduzione, questa andrebbe sanata a prescindere.


Dr.ssa Liliana Palmieri 23 Febbraio 2023


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