Compenso netto da pagare al revisore dei conti

Risposta del Dott. Ennio Braccioni

Quesiti
di Braccioni Ennio
28 Febbraio 2023

Con Delibera di C.C. di nomina del Revisore Unico dei Conti è stato determinato il compenso annuo in € …… (compreso delle eventuali maggiorazioni) ai sensi del D.M. 21.12.2018 e della circolare n. 15 del 14.09.2021 della Regione Siciliana - Assessorato delle Autonomie Locali e della funzione pubblica - Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali avente ad oggetto "Criteri d'individuazione dei compensi spettanti ai revisori dei conti degli enti locali". Inoltre, ai sensi dell'art. 2 del DM 21.12.2018 è previsto che detto compenso è da intendersi al netto dell'IVA e dei contributi previdenziali posti a carico dell'Ente da specifiche disposizioni di legge.

Si pone un quesito sul compenso netto da pagare, in quanto ritengo che la ricevuta presentata dal revisore sia errata.

Risposta

La nota-ricevuta presentata dal Revisore indica, per il periodo 23 febbraio 2022 - 31 dicembre 2022 - un compenso di euro 7.003,27 (definito ""corrispettivo lordo"") che non trova corrispondenza con l'importo del compenso stabilito dal consiglio comunale con l'atto di nomina (euro 6.030,00 annui): l'importo indicato di euro 7.003,27 viene indicato come "imponibile previdenziale" senza che siano specificate le modalità di calcolo seguite per la sua determinazione.

Nella nota-ricevuta viene peraltro indicato l'importo del compenso, quale stabilito dal consiglio comunale,  ragguagliato al periodo di incarico (23 febbraio 2022 - 31 dicembre 2022) pari a giorni 312, e quindi ammontante ad euro 5.154,41; detto importo viene però indicato come ""corrispettivo netto"", mentre è questo importo - e non il presunto ""corrispettivo lordo"" di euro 7.003,27 - che deve essere assoggettato a ritenute (previdenziali, come la gestione separata INPS, e fiscali del 20%); dai dati esposti sembra quindi di capire che il Revisore abbia inteso il compenso annuo di euro 6.030,00 (euro 5.154,41 ove ragguagliato al periodo di incarico) quale importo netto, e non quale importo lordo, come invece deve essere: la nota-ricevuta è da ritenere pertanto non corretta in quanto addebita all'Ente un importo (euro 7.003,27) che non trova alcun riscontro.

Per quanto riguarda invece la ricevuta predisposta in alternativa da codesto Ente, nel mentre risulta correttamente determinato l'importo lordo del compenso da corrispondere (euro 5.154,41) non appare condivisibile il calcolo della ritenuta INPS in quanto calcolata solamente sulla quota eccedente l'importo di euro 5.000,00: al riguardo si osserva che lo stesso professionista nella sua nota-ricevuta ha precisato "" … di non fruire nell'anno, ai fini contributivi, della franchigia di euro 5.000,00 prevista dall'art. 44 del d.l. 30 settembre 2003, n. 269, e quindi supera il compenso annuo di euro 5.000,00 …"": ove la mancata ""fruizione della franchigia"" significhi che lo stesso ha già superato il limite di 5.000,00 di compensi percepiti, tale mancata fruizione comporta che la ritenuta INPS va calcolata su tutto l'importo del compenso e non solo sulla quota eccedente i 5.000,00 euro.

25 febbraio 2023           Ennio Braccioni

 

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