Attività di enoturismo svolto sul suolo di due comuni confinanti

L’articolo 160 della Legge Regionale Lombardia 05/12/2008, n. 31 relativo all’Enoturismo non specifica a quale comune deve essere presentata la SCIA di inizio attività.

Il suddetto articolo rinvia però alla definizione di enoturismo contenuta nell’Articolo 1, comma 502 della Legge 27/12/2017, n. 205 secondo la quale con il termine “enoturismo” debbono intendersi “..tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell'ambito delle cantine.”. La suddetta definizione fa riferimento al luogo di svolgimento dell’attività e non a quello della sede legale.

Per analogia si può fare riferimento inoltre all’Articolo 153 della stessa Legge Regionale n. 31/2008 relativo agli operatori agrituristici il quale stabilisce che “Gli operatori agrituristici presentano allo sportello unico del comune in cui hanno sede gli immobili da utilizzare per lo svolgimento dell'attività una SCIA attestante il possesso dei requisiti richiesti.”.

Se locali, aree, attrezzature di produzione del vino adibite ad enoturismo sono presenti in entrambi i comuni, ad avviso dello scrivente la SCIA dovrebbe essere presentata in entrambi i comuni, specificando in ciascuna i rispettivi locali, aree ed attrezzature.

Si consiglia, ad ogni buon conto, un confronto con la Struttura regionale competente.

12 luglio 2023               Ambrogio Fichera

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