DUP 2024-2026 – Parte 3: Le modalità semplificate

Il DUP semplificato e super-semplificato

Servizi Comunali Bilancio
di Barbero Matteo
26 Luglio 2023

Per i piccoli comuni alle prese con il DUP resta la possibilità, di utilizzare gli schemi semplificato (comuni fino a 5.000 abitanti) e super-semplificato (comuni fino a 2.000 abitanti). 

Il DUP semplificato
L’art. 1, comma 887, della L. n. 205/2017 prevedeva che entro il 30 aprile 2018 con decreto ministeriale si provvedesse all’aggiornamento del principio contabile applicato riguardante la programmazione di bilancio previsto dall’allegato 4/1 del D.Lgs. 118/2011 per poter semplificare maggiormente la disciplina del DUP semplificato di cui all’art. 170, c. 6, D.Lgs. 267/2000. 
Il decreto previsto dalla sopracitata legge, rappresentato dal D.M. 18 maggio 2018 del Ministero delle Finanze, ha apportato dunque modifiche al paragrafo 8.4 dell’allegato 4/1 che disciplina il DUP semplificato. 
Il DUP semplificato può essere redatto dagli Enti locali con popolazione fino ai 5.000 abitanti; essi hanno infatti la facoltà di scegliere se adottare il documento in formato semplificato o ordinario. Nel DUP vengono indicate le linee cardine della programmazione che dovranno essere seguite nel periodo di mandato e le scelte che contraddistinguono il programma dell’Amministrazione più rilevanti da realizzare. 
Per ciascuna missione attivata dal bilancio devono essere designati gli obiettivi che l’Ente mira a realizzare negli esercizi considerati dal bilancio di previsione, anche se questi non sono ricompresi nel periodo di mandato. 
Tali obiettivi costituiscono la trasposizione annuale e pluriennale degli indirizzi generali e rappresentano un indirizzo vincolante per gli atti di programmazione successivi secondo l’applicazione del principio di coerenza tra i documenti di programmazione. Quest’ultimo statuisce una considerazione complessiva e integrata del ciclo di programmazione (economico e finanziario), e un collegamento stabile tra gli aspetti quantitativi e qualitativi delle politiche e dei connessi obiettivi presenti in tali documenti. Lo scopo è di garantire la comprensibilità e la valenza programmatica, contabile e organizzativa degli stessi e il loro orientamento ai portatori di interesse nella loro stesura. 

Il DUP semplificato racchiude l’analisi interna ed esterna dell’Ente mettendo in luce: 

 le risultanze dei dati concernenti il territorio, la popolazione e la situazione socio-economica dell’Ente; 

  •  l’organizzazione e la modalità di gestione dei servizi pubblici locali; 
  •  la gestione delle risorse umane; 
  • i vincoli di finanza pubblica. 

Considerando il periodo temporale di riferimento del bilancio di previsione almeno triennale, il DUP semplificato deve delineare gli indirizzi generali in rapporto: 

a)    alle entrate, in particolare: 

  • ai tributi e alle tariffe dei servizi pubblici, 
  • al reperimento e all’impiego di risorse straordinarie e in conto capitale, 
  • all’indebitamento con analisi della relativa sostenibilità; 

b)     alle spese, in particolare: 

  • alla spesa corrente, con specifico rilievo alla gestione delle funzioni fondamentali, alla programmazione del fabbisogno di personale e degli acquisti di beni e servizi, 
  • agli investimenti e alla realizzazione delle opere pubbliche con indicazione del fabbisogno in termini di spesa per ciascuno degli anni dell’arco temporale di riferimento, 
  • ai programmi e ai progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora conclusi; 

c)     al raggiungimento degli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio e ai relativi equilibri in termini di cassa; 

d)     ai principali obiettivi delle missioni attivate; 

e)     alla gestione del patrimonio, in particolare:

  • alla programmazione urbanistica e del territorio;
  • alla programmazione dei lavori pubblici, delle alienazioni e valorizzazioni dei beni patrimoniali.

f)     agli obiettivi del gruppo Amministrazione pubblica

g)     al piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di cui all’art. 2, comma 594 della L. n. 244/2007; 

h)     ad altri eventuali strumenti di programmazione.
 

Nel DUP, infatti, devono essere inclusi tutti gli strumenti di programmazione dell’attività istituzionale dell’Ente previsti dal Legislatore. 

Tenendo conto degli specifici termini previsti dalla normativa vigente, si ritengono approvati senza che siano necessarie deliberazioni aggiuntive, poiché contenuti nel DUP, i seguenti documenti: 

  • programma triennale ed elenco annuale dei lavori pubblici; 
  • piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (di cui all’art. 58, c. 1, D.L. 112/2008) 
  • programma triennale di forniture e servizi; 
  • piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa (di cui all’art. 2, c. 594, L. 244/2007);
  • piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa (di cui all’art. 16, c. 4, D.L. 98/2011), facoltativo; 
  • piano triennale dei fabbisogni di personale (al riguardo, la Commissione Arconet ha già approvato, nella seduta del 10 maggio 2023, la modifica del principio contabile applicato 3.1. necessaria per raccordare anche questa     forma di DUP al PIAO, prevedendo che, a seguito della confluenza del piano triennale nel secondo, il primo conterrà solo l'individuazione delle risorse finanziarie destinate al personale e la necessità di procedere alla definizione e     quantificazione dei limiti di spesa e della capacità assunzionale dell'ente);
  • altri documenti di programmazione. 

La Corte dei conti, nella delibera 5 luglio 2018, n. 103, ha specificato che la facoltà di approvare i documenti di previsione attraverso l’inserimento degli stessi nel DUP è propria solamente degli Enti con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. 
Infatti, tale eventualità è riportata nel paragrafo 8.4, ovvero nella sezione dedicata al DUP semplificato.
 
Tale modello di DUP è perciò suddiviso in due parti: 

  1. analisi interna ed esterna dell’Ente: ovvero delle caratteristiche territoriali, socio-economiche, demografiche, della gestione dei servizi pubblici locali e delle risorse umane e dei vincoli di finanza pubblica;
  2. definizione dell’orientamento generale della programmazione riferito al bilancio di previsione: ovvero gli indirizzi relativi alle entrate e alle spese dell’Ente, l’analisi degli equilibri di bilancio, la gestione del patrimonio e gli obiettivi     strategici di ogni missione attivata, nonché gli indirizzi strategici del gruppo Amministrazione pubblica. Nell’eventualità in cui il periodo di mandato non coincida con l’orizzonte temporale di riferimento del bilancio di previsione,     nel DUP deve esserne data comunicazione.

Il DUP super-semplificato
Il D.M. 18 maggio 2018 ha aggiunto, dopo il paragrafo 8.4 del principio contabile applicato concernente la programmazione bilancio, il paragrafo 8.4.1, introducendo nell’ordinamento contabile una nuova forma di DUP, il c.d. DUP “super-semplificato”.
Tale documento rappresenta una versione del DUP ulteriormente semplificata e può essere redatto dai Comuni con popolazione fino a 2.000 abitanti

Il DUP super-semplificato illustra: 

  • l’organizzazione e la modalità di gestione dei servizi pubblici ai cittadini con particolare riferimento alle gestioni associate;
  • la coerenza della programmazione con gli strumenti urbanistici vigenti; la politica tributaria e tariffaria;
  •  l’organizzazione dell’Ente e del suo personale il piano degli investimenti e il relativo finanziamento;
  • il rispetto delle regole di finanza pubblica.

Le spese programmate e le entrate previste per il relativo finanziamento sono riportate in parte corrente e in parte investimenti. 
In calce all’allegato 4/1 al D.Lgs. 118/2011 è stata inserita un’appendice tecnica contenente l’“Esempio n. 1 – Struttura tipo di DUP semplificato”, al fine di agevolarne la stesura.

Articolo di Matteo Barbero

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