Incarico di 6 ore presso altro comune da dipendente con orario part-time 83,33%

Se il quesito posto fa riferimento alla possibilità di applicazione dell’art. 1, comma 557, della Legge n. 311/2004, che prevede che “I comuni con popolazione inferiore ai 25.000 abitanti, i consorzi tra enti locali gerenti servizi a rilevanza non industriale, le comunità montane e le unioni di comuni possono servirsi dell’attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali purché autorizzati dall’amministrazione di provenienza”, occorre considerare che è richiesto che il dipendente al quale viene affidato l’incarico sia un dipendente a tempo pieno dell’amministrazione di appartenenza, per cui l’istituto non è applicabile al caso prospettato nel quesito. Trattandosi di una norma derogatoria del principio della esclusività del rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, che può essere derogato solo nei casi consentiti da specifiche disposizioni, si deve ritenere che la relativa applicazione possa essere consentita solo sussistendo i requisiti previsti dalla legge.

L’articolo 92 del D.Lgs 267/2000 prevede per il solo personale degli enti locali una specifica deroga al divieto generale di cumulo dei rapporti di lavoro nel pubblico impiego.  Pertanto, un ente locale può legittimamente procedere alla assunzione a tempo parziale del dipendente di un altro ente locale (indipendentemente dalle dimensioni), purché siano rispettate le previsioni del comma 1 dello stesso art. 92. Tuttavia, l’applicabilità di questa disposizione richiede che il dipendente a part time di un ente locale partecipi a concorsi indetti da altri enti locali per posizioni lavorative a tempo parziale; nel caso in cui il dipendente dovesse vincere tali concorsi, può chiedere ed ottenere il nulla osta dall’ente di appartenenza a prestare la seconda attività lavorativa, autorizzazione finalizzata a valutare esclusivamente la sussistenza di eventuali conflitti di interesse.

15 settembre 2023         Massimo Monteverdi

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