Effetto retroattivo della permuta delle quote tra coeredi

Risposta del Dott. Luigi D'Aprano

Quesiti
di D'Aprano Luigi
25 Ottobre 2023

C. P.  deceduto il 20/07/2019 - gli eredi pagano il saldo IMU 2019 sempre a nome del padre/marito pertanto la posizione contabile è coperta per tale anno.

  • successione datata 04/11/2019
  • dal 23/01/2020 fino al 08/04/2020 vengono presentati diversi DOCFA per variazioni derivanti da soppressione di vari subalterni e costituzione di nuovi subalterni 

- il 22 maggio del 2020 gli eredi, 3 figli e la madre, fanno una permuta dei fabbricati.

Alla madre viene ceduto l'usufrutto di alcuni fabbricati ( per lei abitazione principale)  e il fratello maschio acquisisce  le parti delle sorelle (per lui abitazione principale) le sorelle nude proprietarie. Nell’atto di permuta vengono riportati tutti i passaggi dei Docfa. 

Ho  ACCERTATO L'IMU,  che secondo me era dovuta   dal 1° gennaio 2020 fino alla data della permuta 22 maggio 2020  alle 2 figlie e alla madre.

Il commercialista trasmette sentenza di Cassazione sezioni Unite  n. 25021 anno 2019  con la quale sostiene che la permuta vale EX TUNC  ( dalla morte del sig.C.G.)   pertanto NON  è dovuto nulla...anzi prospetta eventuale richiesta di rimborso per il saldo IMU 2019.

Risposta

Dalla lettura dell’atto di permuta si evince che “i comparenti hanno raggiunto un accordo volto a sciogliere la comunione ereditaria tra loro insorta mediante assegnazione, tramite permute senza conguagli, delle consistenze immobiliari sopra descritte….”.

Si ha comunione ereditaria quando al defunto succedono più eredi, i quali diventano comproprietari dei beni e contitolari dei diritti e dei debiti che fanno parte dell’eredità. Dunque, se vi sono più eredi (ad esempio i figli ed il coniuge), ciascuno dei coeredi diventa contitolare di una quota dei beni e dei rapporti appartenenti al defunto.

Le quote possono essere diverse stabilite dal defunto nel testamento, in mancanza di testamento deve farsi riferimento alle regole della successione legittima di cui agli artt. 565 e seguenti del Codice Civile.

Ad esempio, se il defunto lascia un coniuge e due figli, in assenza di testamento le quote ereditarie saranno di 1/3 per il coniuge ed 1/3 per ciascuno dei figli.

La comunione ereditaria si scioglie attraverso un procedimento di divisione, che consente al coerede di diventare unico proprietario dei beni che gli sono assegnati ed il cui valore corrisponde a quello della sua quota ereditaria. Tale procedura, a prescindere dalla sentenza citata dalla parte che riguarda una casistica un po' diversa da quella oggetto di questione, non può che avere efficacia dalla data del decesso del defunto.

Con la sentenza citata nel quesito, la Corte ha affermato che “l’efficacia retroattiva della divisione si traduce nella negazione di una successione tra i compartecipi, nel senso che il condividente viene considerato proprietario esclusivo del bene assegnatogli con effetto ex tunc, fin dal momento dell’apertura della successione, come se su quel bene non vi fosse stato un rapporto di comunione tra gli eredi”.

L’IMU deve pertanto essere liquidato ed accertato in base alla situazione immobiliare successiva all’atto di permuta ma dalla data del decesso del defunto.

23 ottobre 2023             Luigi D’Aprano

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