Avvisi di accertamento alla società fallita in seguito alla revoca/annullamento del fallimento

Il comma 15 dell’art. 18 della legge fallimentare n. 267/1942, nella sua ultima versione, prevede che “Se il fallimento è revocato, restano salvi gli effetti degli atti legalmente compiuti dagli organi della procedura”.

Tale norma destinata a tutelare la legittimità degli atti intrapresi dal curatore nel periodo di avvio della procedura concorsuale, in deroga al principio di retroattività degli effetti in base al quale “occorre far tornare tutto come era prima della dichiarazione di fallimento restituendo al fallito tutto ciò che gli era stato tolto”, deve necessariamente valere anche per la legittimità degli atti notificati da parte degli Enti creditori. Si ritiene, pertanto, efficace la notifica fatta al curatore per il periodo in cui la procedura fallimentare era in corso, con l’unico impegno per l’Ente accertatore di indirizzare i successivi provvedimenti di riscossione direttamente al contribuente e non più al soggetto incaricato della gestione fallimentare.

Tale principio è stato condiviso anche dalla Corte di Cassazione con la Sentenza n. 10899/2015, nella quale viene enunciato che è corretta e legittima la notifica al curatore fallimentare quale legale rappresentante dell’azienda destinataria degli avvisi di accertamento, avvenuta nel periodo precedente la revoca della procedura concorsuale.

2 novembre 2023          Luigi D’Aprano

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